"Ci vuole la moviola in campo!"; questa frase, passata alla storia, era diventato il tormentone pronunciato dal mitico Aldo Biscardi nel suo Processo del lunedì
Dalla scorsa stagione Aldo è stato accontentato finalmente, anche se la vita per lui è finita qualche anno prima di vedere il suo appello realizzato. 

La VAR, questo il nome della "moviola in campo", ha aiutato indubbiamente gli arbitri nell'arduo compito di sbilanciarsi su episodi dubbi, ma, in alcuni casi, ha paradossalmente aumentato le polemiche da bar del lunedì mattina. 
Ultimo direttore di gara, in ordine cronologico, finito sul banco degli imputati, è stato il signor Abisso, il quale ieri sera ha concesso al 6° minuto di recupero un rigore, poi trasformato dalla Fiorentina, per un presunto fallo di mano di D'Ambrosio, con l'Inter furibonda e derubata di 2 punti preziosi per il piazzamento Champions.
In precedenza, lo stesso Abisso aveva consultato sapientemente la VAR, concedendo un penalty all'Inter e successivamente annullando un gol ai viola. Proprio al tramonto della partita, però, il fischietto di Palermo è entrato nell'occhio del ciclone. 
Dapprima concede rigore per fallo di mano. Poi viene invitato dagli addetti alla postazione VAR a rivedere l'episodio. Dopo una lunga disamina, Abisso non cambia la sua decisione, è rigore. L'Inter, nera di rabbia, si farà raggiungere sul 3-3.

Dalle immagini, viste e riviste anche dai telespettatori a casa, appare evidente che D'Ambrosio, pur non avendo completamente il braccio dietro la schiena o attaccato al corpo, tocchi il pallone con il petto. Ma, e forse questa può essere l'unica discolpa per l'arbitro, da alcune angolazioni il braccio del terzino nerazzurro continua a lasciare qualche dubbio; ergo, Abisso, forse anche un po' influenzato dalla bolgia del Franchi, non se la sente di tornare sui suoi passi.

Al di là dell'errore madornale arbitrale, l'Inter trova continuità e risposte importanti dal gruppo, che, orfano di Icardi, sta mostrando segnali forti e abbozza un discreto gioco. I nerazzurri non hanno vinto ieri sera per un autogol sfortunato di De Vrij, una prodezza di Muriel e un rigore inventato. E' riuscita, al contrario, a ribaltare per la prima volta in stagione, una situazione di svantaggio.
Queste componenti risultano fondamentali se si vuole inquadrare in media-lunga  prospettiva la tenuta fisica e soprattutto mentale della squadra. E' vero, al di là di tutto le avversarie Milan e Roma si sono avvicinate ulteriormente, ma nonostante la classifica l'ambiente nerazzurro appare finalmente sereno
Il calendario, ultimamente favorevole specialmente al Milan, metterà di scena nel prossimo turno il derby di Roma, e il 17 marzo, prima della sosta, ci sarà un vero e proprio spartiacque, il derby di Milano, che ci dirà se il Milan può sognare in grande oppure se l'Inter sarà davvero matura e blinderà il 3° posto.

Ad oggi, questa posizione, nonostante tutto, non appare in pericolo. L'Inter è squadra adesso. I tifosi l'hanno capito e visto. L'ennesimo "Abisso" VAR non desta particolari preoccupazioni. 
I nerazzurri vogliono arrivare terzi, e ci arriveranno, con un calcio al VAR e uno alla sfortuna.