Il grafico di questo campionato è un elettrocardiogramma impazzito, un tracciato caratterizzato da una sequenza di deflessioni positive e negative, che in pochi minuti formano onde altissime, impulsi che arrivano da Torino e Napoli, passando per Milano e Firenze. 

Nel Derby d’Italia, la Juventus rimane incollata al primo posto, ribaltando in tre minuti una partita che ormai sembrava persa. 
Tante le situazioni di campo che hanno creato polemiche e dubbi sull’operato di Orsato, in particolare la gestione imparziale dei cartellini che nessuna Var potrà mai fermare. Piccoli episodi che sommati in 90 minuti o nell’arco di una stagione fanno la vera differenza rispetto ad un rigore negato o meno. La differenza tra “l’insensibilità di Oliver” e “Il Paese dei Balocchi”.

Il Napoli invece cade a Firenze sotto i colpi del Cholito Simeone. Il contraccolpo psicologico del risultato di sabato sera, unito all’espulsione di Koulibaly dopo 10 min, ha tolto forza e “sicurezze tattiche” alla squadra di Sarri, che si è sciolta come neve al sole, consegnando di fatto lo scudetto alla Juventus.

L’egemonia bianconera in Italia non ha solo una motivazione tecnica, anche perché sennò come si spiegherebbero i fallimenti e i lamenti in campo europeo?