Dopo anni di purgatorio senza le coppe Europee, se non per qualche breve apparizione in Europa League, Inter e Milan hanno voglia di tornare grandi, di tornare sul palcoscenico più prestigioso, quello della Champions League. La strada è lunga e piena di ostacoli, nonostante l’arrivo dei cinesi, c’è bisogno di un progetto serio e lungimirante, che possa portare risultati nel più breve tempo possibile. L’Inter ha beneficiato subito dei colpi di Joao Mario e Gabigol che hanno infiammato la piazza, anche se i risultati non stanno rispettando le attese, complice anche il cambio di panchina a poche settimane dall’inizio del campionato. Il Milan invece aspetta ancora il closing con i cinesi che dovrebbe arrivare a breve e intanto si gode i baby gioielli Donnarumma e Locatelli. Due progetti, che nonostante un interlocutore uguale cioè la proprietà cinese, stanno prendendo strade diverse. I nerazzurri puntano ai migliori prospetti presenti sul panorama internazionale per il salto di qualità, i rossoneri invece stanno focalizzando la propria attenzione sul settore giovanile, ai giovani italiani, per ricreare chissà quel Milan che arrivò sul tetto del mondo con i vari Gattuso, Pirlo, Nesta, Inzaghi ecc,,. Ma quale delle due risulterà essere la strada vincente? Il tempo darà le risposte, ma un esempio in Italia lo abbiamo già, la Juventus, che dopo l’anno di purgatorio in serie B ha vissuto anni difficili anche in A, ma si è saputa rilanciare alla grande trionfando incontrastata da 5 anni in Italia, perdendo una finale di Champions League contro i marziani del Barcellona, ma nonostante questo è riuscita rispetto e considerazione dalle big del calcio Europeo. Questi successi sono il frutto di un lavoro perfetto da parte della società che ha saputo: costruire uno stadio di proprietà (fiore all’occhiello in Italia e in Europa), grazie al lavoro di scouting è riuscita a mettere le mani per prima su tutti i migliori giovani italiani (Berardi, Rugani ecc..) in primis e poi anche d’Europa (Pogba), calciatori che non tutti hanno vestito la maglia bianconera, ma che difatti sono serviti o per ricche pluslalenze o come contropartite tecniche per l’acquisto di altri calciatori. Tutto ciò ha aumentato sensibilmente ricavi e fatturato. A ciò si aggiunge il grande lavoro fuori dal campo di gente come Agnelli, Marotta, Paratici, Nedved che ha portato alla scelta di affidare la panchina ad uno juventino doc come Antonio Conte, il primo artefice della rinascita della Vecchia Signora. Inter e Milan prendete spunto, il modello da seguire è davanti ai vostri occhi.