La sessione estiva del calciomercato 2016 verrà indubbiamente ricordata come quella dei record. In una compravendita pallonara in cui, a detta di molti, valutazioni e prezzi stanno diventando sempre più assurdi e soprattutto roba per pochi, abbiamo assistito a cambi di casacche caratterizzati dal denaro sonante sbattuto sul tavolo di società nostrane e straniere. Ci sarebbero ben 105 milioni di motivi per considerare l'acquisto di Pogba da parte del Manchester United (non quello degli sceicchi, ma solo quello capace di regalare a Mourinho anche un certo Ibrahimovic), quello di economicamente e sportivamente più importante, nonché ad oggi detentore del record assoluto di "acquisto più costoso"; o come tralasciare i 90 milioni di motivi (comprensivi di maledizioni e spergiuri), per il passaggio di Higuain alla Juve. E poi Hulk, Stones, Sane, tutti a loro modo acquisti che hanno fatto parlare di sé. Insomma, in un mercato costantemente legato ai grandi investimenti e a cifre e nomi altisonanti, diventa sempre più fondamentale per chi "certe cifre" non può permettersele, programmazione e lungimiranza. Come non fare a tal proposito un plauso più che meritato all'italianissimo Sassuolo? Ma da questa visione generale, e volendo stringere il campo a una visione nazionalistica di questo mercato, cosa spicca ai nostri occhi? Certo, è innegabile che gli acquisti di Pjanic e Higuain, o dello sfortunato Milik, siano comunque operazioni destinate alla lunga a cambiare e non poco gli equilibri del nostro campionato. Ma il premio di "meglio del meglio", forse condizionati anche dai risultati dell'ultimo mese, lo vogliamo dare al Milan e alla firma messa sul contratto da Mister Montella. Arrivato nell'indifferenza e qualche mugugno generale, il tecnico si è messo da subito a lavoro a Milanello in una situazione societaria tutto fuorché chiara: closing con la cordata cinese che tarda; rosa non a livello che ha generato, nell'ordine, la caduta di Inzaghi, Brocchi, Mihajlovic; certezze psico-fisiche di squadra che rasentano lo zero. Il malcontento, soprattutto dei tifosi, aumenta dopo quello che è il mercato apparentemente avallato del tecnico che porta a San Siro tutto fuorché grandi nomi: Sosa, Pasalic, un certo Gustavo Gomez. Insomma, tutto tranne nomi giusti per il palato fine del pubblico rossonero, salva la suggestione Lapadula da considerare almeno come il giovane dalle grandi prospettive. Il rientro dai rispettivi prestiti di Paletta, Niang, Suso non sembrano celare la tristezza e la delusione che segue le solite dichiarazioni di Galliani sull'ultra competitività della rosa. Il più ottimista tifoso rossonero avrà pensato "almeno non abbiamo ceduto Bacca" ; e pensare che il Milan ci ha provato fino all'ultimo. In questa situazione tutto fuorché serena Montella ha ottenuto, senza richiederla, la fiducia di tutti. Il successo e il premio che andiamo a concedergli è frutto proprio di tutta la sfiducia e la polemica, nonché le fondamenta lesionate, nel quale il tecnico è andato inizialmente a operare. Anche se, forse, al tecnico saranno sicuramente piaciuti di più gli attestati di stima rilasciati proprio dai suoi calciatori, da Bonaventura a De Sciglio, passando per Niang: quell' "adesso sappiamo chi siamo e cosa dobbiamo fare" che è il massimo risultato ottenibile per chi di questo mestiere fa la propria vita. Un Milan che ad oggi condivide, pur senza un gran mercato e soprattutto con una rosa fatta dell'età media tra le più basse della Serie A e caratterizzata da una forte italianità, il secondo posto con la Roma e che andrà a giocarsi proprio sabato sera la gara dell'anno contro la capolista Juventus; sfida che potrebbe nella peggiore delle ipotesi portare a considerarla comunque come la partita giocata contro la squadra migliore del campionato; non c'è nulla da perdere, tutto da guadagnare. E il Milan e Montella questo "non c'è nulla da perdere" se lo sono davvero conquistati partendo da zero. E chissà che questo premio del miglior acquisto all'aeroplanino piuttosto che a Higuain o Pjanic non sia da domenica mattina il pensiero della maggior parte d'Italia...