Quando Paolo Maldini, a giugno dello scorso anno, stava valutando l'offerta di Gazidis per sostituire Leonardo, nel ruolo di Responsabile dell'area tecnica, tutti i commentatori più affermati, avevano espresso giudizi negativi sulla scelta che Elliott stava proponendo. La loro opinione era che il "Grande Calciatore", non aveva esperienze e conoscenze sufficienti a svolgere un ruolo così delicato e importante

Quanto fossero prevenuti e in mala fede, molti giornalisti, verso l'ex capitano rossonero, è stato evidente durante la stagione, quando constatato senza possibilità di smentita che molti degli acquisti fatti, erano giocatori forti e funzionali, circolava l'indiscrezione che non fossero scelte di Maldini, ma piuttosto dello staff di collaboratori alle dipendenze del Milan. Viceversa lo sbaglio nell'ingaggiare il nuovo allenatore, il "Maestro" Giampaolo, che veniva indicato da tutti quale la migliore delle soluzioni, una garanzia per sostituire Gattuso ed arrivare nelle prime quattro posizioni della classifica, attraverso il bel gioco, un grave sbaglio da imputare solo a Maldini ed alla sua evidente "INCAPACITA'". Poi dopo l'arrivo di Mister Pioli e la disastrosa sconfitta di Bergamo, sono arrivati i giorni dove Ralf Rangnick veniva osannato, nella certezza che il manager ed allenatore tedesco, sarebbe arrivato al Milan, portando nuovi metodi e giocatori e "girandolo, come un vecchio calzino", avrebbe riportato a quelle vittorie che mancano da tantissimi anni, poichè solo con lui, attraverso il lavoro e il sudore, tutto si sarebbe trasformato in soldi e vittorie.                  

Quanti tifosi erano entusiasti di questo progetto e avevano già abbandonato, senza rimpianti, Maldini al suo destino, senza la capacità di valutarne attentamente l'operato? Tantissimi, fortunatamente non io, che ho sempre sperato nella possibilità di dare continuità al lavoro iniziato lo scorso anno, opponendomi all'arrivo del tedesco, che non è più, da anni, un allenatore ed evidenziando che difficilmente la proprietà avrebbe rinunciato a Maldini, che oltre a garantire un'immagine di stile e notorietà, stava garantendo ottimi risultati, se non ancora in ambito prettamente sportivo, certamente in quello gestionale economico.

Nessuno infatti ha voluto evidenziare la bravura dimostrata nelle cessioni sia di Piatek, all'Herta Berlino, che di Suso al Siviglia, entrambe non semplici e che hanno garantito, in tempi brevi, risorse economiche importantissime. Nel mercato di gennaio, Maldini che era affiancato da Boban, non ha solo rafforzato la squadra, con due innesti di esperienza, identificati in Ibrahimovic e Kjaer, ma ha sfoltito costi e rosa di quei giocatori che non erano ritenuti utili: Reina, Rodriguez, Caldara, Borini, mettendo le basi per una squadra che alla ripresa del campionato ha iniziato a prendere forma, coraggio ed entusiasmo. Finito il campionato, guadagnata la riconferma ed allontanato definitivamente il "progetto tedesco", Paolo Maldini, ha mantenuto un profilo basso, fatto di fatti e non di parole, senza facili promesse o proclami, poichè è consapevole di quanto sia difficile recuperare tutta quella distanza che ci separa dalle squadre più forti del nostro campionato. Un mercato fatto mettendo al primo posto sempre la sostenibilità economica, cosa facile a dire più a parole che nel concreto, puntando prima a vendere, sempre difficile, e poi a comprare. Ha sempre evidenziato l'importanza di avere giocatori italiani, per non perdere quell'identità che è sempre stata alla base dei nostri successi, senza paura di dare spazio a giovani del nostro vivaio, vedi Gabbia, Colombo e suo figlio, ma specialmente cercando di rafforzare la squadra in quei ruoli dove sembra più debole e non certamente per entusiasmare tifosi o critica acquisendo giocatori famosi a prezzi convenienti, ma inutili al progetto. Uno sbaglio che fanno in tantissimi.

Il mercato ufficialmente inizia domani e proseguirà fino al 5 ottobre, la Società e noi tifosi, sappiamo benissimo dove si dovrebbe intervenire, ma è anche vero che ci sono almeno quattro giocatori da cedere per potersi rafforzare come vorremmo tutti, così come raggiungere la qualificazione ai girone di Europa League, garantisce una maggiore disponibilità per eventuali acquisti. Una cosa è certa, erano molti anni che non vedevamo un progetto chiaro e un'unità di intenti fra dirigenza e allenatore come stiamo assistendo adesso. L'acquisto di Tonali è l'esempio di una Società, attenta, pronta a cogliere l'opportunità e le eventuali incertezze di altre squadre. Lo scorso anno le richieste del Sassuolo per Sensi avevano consigliato il Milan a desistere, preferendo accordarsi con l'Empoli per Bennacer e la scelta è stata azzeccata, speriamo che sia lo stesso per il giovane talento del Brescia che in maglia rossonera avrà tutte le possibilità per mettere in mostra le sue qualità. Maldini desiderava poter portare al Milan giocatori come Tonali e Chiesa, poter confermare Gigio e Romagnoli e vedere la squadra tornare a competere per le vittorie più importanti, basta dargli fiducia, tempo e risorse e vedrete che non deluderà nessuno. 

Il comico Teo Teocoli, grande tifoso milanista, nell'imitare l'ex allenatore della nazionale italiana, Cesare Maldini, gli faceva urlare verso il figlio: "vai, vai, Paolinooo", in illusorie corse sulla fascia sinistra del campo. Lo stesso grido che invochiamo noi tifosi, che ritroviamo quel grande Campione che vedevamo nei campi di gioco, ora dietro la scrivania, quella dell'AC MILAN, dove in troppi critici non gli avrebbero mai acconsentito di sedersi.