"Rispetto sì, paura mai". L'esordio di Antonio Conte in conferenza stampa non lascia spazio a dubbi. L'Inter questa sera si giocherà tutte le carte in suo possesso per conquistare una finale europea che manca da dieci anni. E se i ricordi scivolano dolci per i nostalgici tifosi nerazzurri, il presente incombe. Inter - Shakhtar non mette in palio soltanto la finale di Colonia ma molto di più.

Dopo un burrascoso finale di stagione, Antonio Conte e la squadra sembrano aver ritrovato serenità e compattezza, con l'Europa League arrivata a proteggere come una bolla tutto il mondo nerazzurro. Il lavoro del tecnico leccese e del suo staff è stato senza dubbio di livello: la squadra nerazzurra ha ridotto prima il gap con la Juventus in campionato ed è pronta a scrivere una pagina importante della sua storia recente. Tutto in un anno di lavoro, dopo aver superato non poche difficoltà (come gli infortuni di Sanchez e Sensi).

Superare gli ucraini significa gettare basi importanti e solide per la prossima stagione, quella della definitiva consacrazione, da concludere possibilmente con un trionfo quantomeno nel campionato italiano. Il percorso europeo del gruppo guidato da Romelu Lukaku era stato già di tutto rispetto in Champions League: pochi se lo ricordano ma l'Inter ha giocato alla pari con Borussia Dortmund e Barcellona, per poi crollare nei momenti topici dei match. Un segnale premonitore: ora l'Inter è l'unica italiana rimasta a giocarsela in Europa e vuole arrivare fino in fondo.

Ma quella era un'altra storia. A dieci anni dal Triplete, l'Inter ha la possibilità di raggiungere una finale europea e rimettere il naso nelle questioni calcistiche dei più grandi club d'Europa. L'eliminazione del Manchester United per mano del Siviglia dimostra come niente sia facile o scontato, ma i nerazzurri arrivano carichi e preparati all'appuntamento più importante.

Un risultato favorevole potrebbe rinsaldare la posizione del tecnico leccese, finito sotto i riflettori della critica non solo per le dichiarazioni post Bergamo ma per alcuni errori inevitabili all'inizio di un progetto pensato su base triennale dalla proprietà Suning. Ed ecco come l'Europa League apra le porte al futuro prossimo: se gli introiti non saranno da Champions League, il blasone, il prestigio e la storia sono da rispolverare. L'Inter ha bisogno di un trofeo per definire più che soddisfacente una stagione sicuramente particolare.

Vai Inter, la storia ti aspetta. Il meglio deve ancora venire.