Ieri sono stati assegnati i premi per i migliori tecnici della passata stagione. Se nella serie cadetta ha vinto Andreazzoli, fresco di esonero ad Empoli, in serie A ha vinto con 17 voti Massimiliano Allegri tecnico bianco nero.
Con questo siamo a 4 Panchine d'Oro, un vero record, staccato Antonio Conte a quota tre. Tutti i premi nel mondo del calcio hanno valore di squadra, senza un gruppo solido non si arriva nemmeno ad un traguardo individuale.

Allegri riesce ogni anno a gestire un gruppo di campioni, dimostrando capacità non solo tecniche ma anche umane. Vincere non e' mai una cosa scontata. Sempre dietro l' angolo esistono insidie oltre alle squadre avversarie pronte a darti filo da torcere.
Il tecnico toscano ovviamente essendo un vincente, non e' amato da tutti, spesso criticato. Tutto all' interno delle  regole del gioco,spalle sono larghe, gestire le critiche è diventata la normalità.
Il tecnico livornese è di poche parole, il risultato è basilare, il gioco della squadra viene in secondo piano. Non e' una vergogna difendersi quando serve. Quando arrivi alla vittoria la squadra ha sempre giocato bene, nessuno può affermare il contrario. Vincere aiuta a vincere e ti toglie da ogni tipo di critica.

In questi quattro anni vincendo tutto il possibile  si e' fatto tanti nemici che non aspettano altro che un passo falso. A giugno ha sempre ragione lui, toscano testardo, sempre con la battuta pronta.
La sua gestione del gruppo e' perfetta, non si e' mai fatto influenzare dai nomi, basta ricordare che anche Dybala con la sua gestione ha fatto inizialmente tanta panchina.

Un premio tanto scontato quanto meritato, secondo classificato Sarri che per molti meritava il trionfo. Un gioco molto più spettacolare che meritava di portarlo sl trionfo.
La classifica pero' ha detto che il Napoli di Sarri e' arrivato secondo e nel calcio, o meglio, nullo sport in generale si ricorda solo e sempre il vincitore.
Allegri oggi e' sicuramente uno dei primi tre allenatori d' Europa, non lo dico io ma i numeri e trofei vinti. Gia' è entrato nella storia della Juve dalla porta principale. Manca la ciliegina sulla torta, quella Champions che se arriverà lo consacrera' ancora di più come  Max uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio italiano.