Chi ha visto Milan-Roma, ha visto una bella partita. Ha visto due squadre che si sono affrontate a viso aperto, magari non impeccabili dal punto di vista tattico, ma ne ha giovato lo spettacolo, il GIUOCO e le occasioni da goal.
Con gli stadi vuoti ci si rende facilmente conto di come i giocatori siano visibilmente meno concentrati, sbagliano di più e soprattutto sbagliano a cuor leggero, con lo stadio pieno l'errore di "TATAROSAURO" avrebbe generato molti più danni a lui ed al Milan di quanto fatto poi nel proseguo dell'incontro.

Ma chi ha visto la partita di ieri ha realizzato anche che PIERO GIACOMELLI da Trieste alias "Giacomellin senza paura" è riuscito a farci fare un salto indietro nel tempo, è riuscito a riportarci a 4 anni fa (ma col virus), quando il fuorigioco di poco era accettato da tutti, tranne da chi lo subiva ovviamente, quando il rigore era un errore dell'arbitro a prescinderequando l'arbitro che commetteva un errore cercava subito di compensare commettendone un altro, quando esultare per un goal era davvero esultare per un goal, oggi esulti, ma con riserva o esulti addirittura 2 volte. 

Ma perchè Giacomellin senza paura non è andato davanti al monitor a rivedere le azioni che hanno portato ai rigori? 
Non lo so, non si capisce, non si capisce se non ha potuto da protocollo, non si capisce se non ha voluto perché sicuro delle sue decisioni, non si capisce se doveva essere il VAR a richiamare l'arbitro, non si capisce se non c'e' andato perché sapeva che nella sala del VAR c'era una festa ed erano tutti ubriachi.
Non si sa, perché ovviamente nessun arbitro puo' rilasciare interviste dopo le partite, una scelta, quella di non commentare, che si perde nella notte dei tempi e che probabilmente è atta a non creare ulteriori sterili polemiche.
In realtà Giacomellin, nonostante l'espressione un tantinello arrogante con la quale si rivolgeva ai giocatori (anche nei confronti del Dio Zlatan, da lì il nome Giacomellin senza paura), non è stato il primo ne sarà l'ultimo arbitro capace di generare istinto omicida nei giocatori cosi come nei tifosi. Alzi la mano chi non ha mai sentito dire durante l'intervista all'allenatore di turno che se l'arbitro avesse rivisto l'azione avrebbe fatto la scelta giusta.

Il VAR di oggi è sicuramente perfettibile, ma io sono fortemente a favore del suo utilizzo, lo trovo uno strumento imprescindibile nel 2020, utile a ristabilire la verità di certe partite, utile a dare credibilità allo sport più bello e più chiacchierato del mondo. Mi fanno ridere certi addetti ai lavori (incredibile anche un allenatore del calibro di Allegri) che ancora non lo accettano, perché è un po' come quando sono usciti i primi cellulari che quando squillavano in pubblico erano tutti pronti a fare faccette e dopo qualche anno, tutti o quasi ne avevano uno e non potevano farne a meno.

Il VAR dev'essere utilizzato in maniera credibile, ok il protocollo per evitare di fermarsi ogni 3 minuti, ma anche l'applicazione deve essere certa e allora come fa ad essere certa l'applicazione di una tecnologia che è utilizzata solo quando c'è "Chiaro ed evidente errore" o "Grave ed evidente episodio non visto"? Chi stabilisce quando l'errore è grave? Quando è evidente? Durante la partita di ieri non era evidente che Pedro pesta il piede a Bennacer e non il contrario? Durante la partita di ieri non stato un grave errore concedere il rigore al Milan per il non fallo di Mancini su Çalhanoğlu?
Non capisco davvero perché l'arbitro vada cosi' difficilmente a rivedere le azioni dubbie, ieri Giacomelli avrebbe evitato 2 errori macroscopici e ci avrebbe impiegato 1 minuto facendo tutti contenti. 
Infondo VAR è anche acronimo di Vai A Rivederla!