Le migliori stagioni rossonere, sono coincise con un forte gruppo italiani supportati da grandi giocatori stranieri.

Il declino del Milan, oltre alla scellerata gestione del geometra dell'ultima decade, è coincisa con una presenza sempre minore di calciatori italiani.

Sgombro immediatamente il campo da biechi ragionamenti nazionalisti, che mi ripugnano.

L'attuale stagione è caratterizzata da un folto gruppo di stanieri con qualche giocatore italiano, mai più di 4 in campo.

I risultati: i peggiori degli ultimi 30 anni. Maldini e Boban non hanno praticamente fatto mercato sui calciatori italiani.

Sono stati a limare l'offerta al centesimo su Sensi, per buttare poi 11 milioni per il tal Duarte. Nel frattempo il titolare dell'Under 21, ha fatto la muffa in panchina.

Per risalire la china risulta indispensabile provare ad acquistare dei bravi giocatori italiani. I motivi sono di una banalità disarmante. 

Conoscenza del campionato, livello tattico superiore alla media, senso di appartenenza in caso di giocatori (non pochi) di fede milanista.

Il primo nome che mi viene in mente è Tonali. Giocatore di livello. Non è Pirlo. Assomiglia di più a Busquets del Barcellona. Tecnico quanto basta, tosto e con la testa sulle spalle. Rossonero fino al midollo.

Mi viene da ridere pensando che abbiamo acquistato il tal Leao, per sistemare i conti del Lille. I soliti esperti tromboni, cianciano di colpi da campione.

Io l'ho visto dal vivo e mi ha fatto venire la gastrite per la sua inconcludenza. Speriamo che a breve vengano venduti giocatori mediocri e sopravvalutati: Calabria Suso, Calhanoglu, Borini, Castillejo . Tutti fuori anche in prestito oneroso. Sono una zavorra tecnica ed economica.

Per questa squadra, come riserve vanno bene anche onesti mestieranti. Nel frattempo il mago Gazidis (è veramente un mago intascando quello stipendione senza alcun risultato) speriamo venga impacchettato quanto prima.

Non ho idea delle dinamiche societarie. Se e quanto Gazidis abbia ostacolato la dirigenza tecnica. Nel frattempo siamo qui, in un Purgatorio senza fine che dura oramai da 7 lunghissimi anni. Se almeno vedessimo i vari Brescianini, Zanellato e Pobega in campo a farsi le ossa per capire di che pasta sono fatti, la stagione avrebbe avuto un senso. 

Invece nulla ha senso. Compreso lo stadio in multiproprietà a Milano. Che brutto compleanno, per questo povero Diavolo.