Iran-Usa 0-1. Risultato che porta gli americani dritti in paradiso, contro l'Olanda agli ottavi di finale del mondiale del Qatar. Fase ad eliminazione diretta raggiunta per la prima volta dal 2002, anno in cui uscì ai quarti di finale contro la temibile Germania. 

Una nazionale maschile americana che, nonostante la crescita di popolarità del calcio negli USA, è sempre vissuta all'ombra della fortissima nazionale femminile, una delle più quotate a livello mondiale, fatto che ha sempre portato il cosiddetto soccer maschile ad essere un livello inferiore ad altri sport nazionali come il baseball, football americano o pallacanestro. 
Inferiorità però che sembra essere svanita; d'altronde il paese americano ha investito tanto negli ultimi anni nel calcio, a dimostrazione di come si stiano preparando già per il Mondiale 2026, edizione che verrà ospitata dall'America stessa. La squadra scelta dal ct Berhalter è apparsa fin da subito come una possibile outsider, nonostante la grande inesperienza dei suoi giocatori a certi palcoscenici mondiali. Ma la scelta è stata chiara fin da subito: costruire una nazionale giovane e forte che possa competere ad alti livelli e che possa acquisire esperienza. Esperienza mancata ad esempio in occasione del rigore trasformato da Gareth Bale nella gara d'apertura, in seguito al fallo del difensore centrale Zimmerman. 

La Generazione Z, così viene chiamata la nazionale americana; basti pensare a quanti millennials sono presenti in questa squadra, precisamente 8 calciatori: Dest (2000,Milan), Scally (2002,Borussia Monchengladbach), Aaronson (2000, Leeds), Musah (2002, Valencia), Ferreira (2000,Dallas), Reyna (2002,Borussia Dortmund), Sargent (2000,Norwich) e Weah (2000,Lille). Mentre il capitano degli USA è un classe 99: Tyler Adams, centrocampista che milita nel Leeds. Nonostante la giovane età, la maggior parte di questi giocatori ha dimostrato talento e capacità di adattamento alle varie situazioni. Basti pensare al goal di Weah nella prima giornata del girone, o la responsabilità presa da Adams, vera "lavatrice" di questa squadra, presente in ogni zona del campo e sempre pronto a ringhiare contro gli avversari.
Nazionale che basa la sua forza sicuramente sulle sue colonne portanti: Christian Pulisic e Weston Mckennie, militanti rispettivamente nel Chelsea e nella Juventus, a cui i più giovani si aggrappano nei momenti di difficoltà. 

Le qualità si vedono fin da subito. Il lavoro da svolgere è ancora tanto per poter raggiungere palcoscenici importanti e potersela vedere con le nazionali più forti del mondo. L'ottavo di finale contro l'Olanda potrà essere sicuramente un banco di prova per i ragazzi di Berhalter.