Far parte della cerchia dei fratelli maggiori non dev'essere di certo facile. Si vive nell'ombra del più piccolo, che viene elogiato per ogni cosa, mentre i più grossi, i "responsabili" vengono puniti e messi in cattiva luce per ogni minimo errore. A Formello ne sa qualcosa Felipe Caicedo, "fratello maggiore" (non di parentela) di Ciro Immobile, suo unico compagno di reparto. Felipe, ancge detto "il panterone", di anni ne ha 31, e da quando presta i suoi servigi alla Lazio, ha sempre ricoperto un ruolo secondario, quello appunto di fratello maggiore a cui dare la colpa quando le cose vanno male. Già, perchè se provate a chiedere a qualunque laziale preso a casa per strada come mai non siamo andati in Champions League lo scorso anno, la risposta sarà sempre e solo una: colpa di Felipe Caicedo.

Il panterone caduto a Crotone

Stagione 2017-2018: Caicedo trova tra le fila dei titolari di Simone Inzaghi pochissimo spazio, ma timbra alcune reti importanti nella prima parte di stagione, come quella di Genova contro la Sampdoria, che garantisce tre punti fondamentali per la classifica. Poi però l'oblio: Felipe se dovessimo collegarlo a una figura letteraria rappresenterebbe in pieno il protagonista di "Uno, nessuno, centomila", il romanzo di Pirandello. //, personaggio principale dell'opera, finge la morte per iniziare una nuova vita lontano dai legami familiari. E dov'è che il nostro ecuadoriano ha "finto" la sua morte? Sbagliando un goal facilissimo, forse fin troppo facile, nello scorso campionato contro il Crotone, un errore che senza calcolare la lunghissima serie di furti subiti da parte del VAR, ci è indubbiamente costato la qualificazione in Champions League. Ed è proprio per quell'errore che Caicedo ha ottenuto l'odio di tutti i laziali, nessuno escluso.

La rinascita

"Il più grande nemico dell'uomo è lo specchio, esso mostra solo il modo in cui vogliamo apparire." Con questa citazione possiamo giustificare quello che accadde in quel lontano 13 maggio 2018; addossare una colpa così grande a un ragazzo così piccolo (non fisicamente). Ma quella di Roma, è risaputo, viene considerata una piazza calda, che un giorno ti odia e quello dopo ti ama alla follia. Ciro Immobile inizia l'attuale stagione in gran forma, con un bellissimo goal al Napoli, ma poi partita dopo partita le sue reti vengono a mancare, e per via di qualche acciacco il suo minutaggio scende, così ecco che arriva il momento perfetto per Caicedo, chiamato a rimediare agli errori. E lui, smette di indossare la maschera dell'attaccante scarso e inizia a vestire quella del bomber cinico, efficace e letale. I risultati? Zero a uno contro il Frosinone in trasferta, uno a zero con l'Empoli in casa e un timbro anche al derby che i biancocelesti hanno portato a casa con un sonoro 3-1. Così come il protagonista del romanzo di Pirandello si scrolla di dosso la sua monotona vita con una vincita al casinò, il "panterone" è rinato proprio grazie a questi goal, che gli hanno ridato fiducia e serenità da parte di tutto l'ambiente, perchè se segni al derby, allora entri subito nei cuori della gente. E a quanto pare lui non sembra intenzionato ad uscirne.