Prima di parlare della Roma, prima di criticare la squadra della Capitale, bisognerebbe che la gente tenesse bene a mente certe immagini e certe emozioni.
La passione che unisce i tifosi della Roma alla squadra è qualcosa di unico, è qualcosa che non tutti hanno e Mourinho, che di certo non è nuovo a piazze molto calde, lo ha potuto constatare sulla propria pelle.
Molti, gli invidiosi si intende, hanno parlato della Conference League come di una manifestazione di serie inferiore, ora, a prescindere che se vi hanno preso parte squadre come Totthenam, Marsiglia, Leicester, PSV, Feyenord, tanto inferiore non è, ma mi viene da dire se la Roma festeggia una competizione inferiore con 100.000 tifosi, figuriamoci per qualcosa di più!
Milan, Inter, Juve, Lazio, devono solo prendere nota e imparare.

Ma ora non è il momento di parlare degli altri, ora è il momento di parlare di chi, tra mille critiche, mille accuse, mille difficoltà ha saputo tenere la testa concentrata sugli obbiettivi e li ha raggiunti.
Mi fanno ridere quelli che parlano dei soldi spesi dalla Roma, quando ci sono squadre che quei soldi li hanno spesi per un solo calciatore. Mi fanno ridere quando parlano di Abraham, quando queste stesse persone a settembre non avrebbero puntato un centesimo sull'attaccante.
La verità è che Mourinho ha capito sin da subito il popolo giallorosso e si è messo dalla parte di questa gente e poi lo ha fatto capire ai suoi ragazzi. Da lì arrivano le galoppate di Abraham per aiutare in difesa, da lì arriva la passione di Pellegrini, da lì arrivano le grandi gare di Smalling.
Mourinho a ottobre era criticato dalla stampa per le cose dette a Kumbulla, dopo la gara con il Bodo. Tutti lo attaccarono, perché secondo loro, Mourinho destabilizzava i giovani.
Oggi, grazie a quel comportamento, assistiamo alle grandi prestazioni di Kumbulla, assistiamo alle grandi, stupende prestazioni di Zalewsky.
Quanti tecnici, oggi in serie A, hanno dato spazio e fatto crescere giovani della primavera? Allegri, Pioli, Inzaghi, Sarri, Spalletti? Questa gente può dire di aver prelevato un ragazzino dalla primavera, lanciato in prima squadra in un ruolo, tra l'altro non suo e aver ricevuto prestazioni come quelle di Zalewsky?
'Mourinho uno di noi', mai come questa volta ci fu slogan più vero.