Un tempo lo chiamavano Parnaso, quel luogo sacro immortalato nel culto delle divinità antiche che avrebbe portato freschezza e osservazione della natura. Sicuramente un mondo diverso, difficile da raggiungere ma non impossibile, anche perché con le buone azioni può essere ottenuto un po’ tutto, in ogni aspetto della vita. La strada per arrivarci è lunga, ma chi è fuori dal tempo terrestre sa bene che nell’esistenza umana per toccare il cielo con la punta delle dita occorre anche saper uscire dall’Inferno più temuto. E forse è proprio questo il confine sottile che separa l’avventuriero dal presunto guerriero, perché come dice il detto, quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare.

Anche il mondo del calcio ci ha abituato a momenti epici alternati a storici tracolli dei quali avremmo voluto fare anche a meno. Un po’ come la situazione surreale che ruota attorno al Manchester United, squadra top in Europa che ormai da troppo tempo si ritrova imprigionata in una catena di risultati negativi; il clima che si respira nel nord dell'Inghilterra è assai cupo, come la posizione dei Red Devils nel campionato di Premier, ondeggiante al centro della classifica. Anche il pareggio ottenuto in casa contro l’Aston Villa non può essere considerato un passo avanti, e lo stesso Solskjaer sembra ormai aver smarrito completamente la bussola. 

Inutile stare a negarlo: Manchester, adesso sei all’Inferno. La partita più difficile dell’anno, o meglio, una delle più complesse, sta per partire, perché ad Old Trafford arriva l’ex Mourinho con il suo Tottenham, disposto a mille sacrifici pur di ottenere tre punti. Se gli Spurs possono vantarsi per aver ottenuto almeno due vittorie consecutive nelle ultime battaglie di campionato, non è così per i Red Devils, travolti da errori difensivi e da un nervosismo che non può far stare tranquilli. Le strade possibili sono due: o il Manchester risorge, come squadra, o affonda brutalmente, lasciando centimetri dopo centimetri, fino alla disfatta. Semplice parlare di una normale partita di calcio, ma in fondo è quello che molto spesso succede nella vita; si considerano amici diverse persone, si passano bellissimi momenti e si gioisce per le vittorie. Poi, improvvisamente, arriva il black-out. Subentrano i tradimenti, gli insulti alle spalle e la perdita atroce delle persone più care; alla fin fine però, con il tempo e con l’età certe cose ci vengono tolte, e la lezione può essere scoperta grazie alla consapevolezza che anche la vita è una questione di centimetri, di attimi, come del resto il gioco del calcio. Ecco che allora il Manchester può uscire dall’Inferno, grazie soprattutto all’istanza magica che lo ha reso grande, Old Trafford, denominato il “Teatro dei Sogni”, forse perché all’interno di quel prato è veramente possibile  sognare, soprattutto per i giocatori, tenuti a scalare passo dopo passo le mura infernali per respirare un po’ di ossigeno in più, da stringere nelle vene per tornare a stare dove obbliga la storia. 

Una corsa contro il tempo quella che dovrà effettuare Solskjaer assieme al suo gruppo. Tottenham e Manchester City, non proprio le due compagini migliori per ripartire, ma i Red Devils hanno tutto il fascino per ricominciare, nella speranza di aggrapparsi a quel classico Parnaso che cantavano gli antichi. United, che facciamo: rimaniamo all’inferno a prendere schiaffi oppure apriamo la strada lottando verso la luce?