L’Under 21 fuori dall’Europeo... è come se un’altra Svezia si fosse abbattuta sul calcio italiano; certo in questo momento la soddisfazione per l’assegnazione a Milano-Cortina delle Olimpiadi Invernali del 2026 forse non ci fa capire bene la portata di questa eliminazione, ma tra qualche giorno, passata la sbornia olimpica, il quadro della situazione si farà più nitido e ci renderemo conto della brutta tegola che cade ancora una volta sul nostro movimento calcistico.

Da un po’ di tempo come movimento avevamo cominciato a rialzare la testa grazie all’ottimo lavoro svolto fino ad ora da Roberto Mancini con la Nazionale maggiore, alla quale ha ridato gioco e credibilità, ma soprattutto grazie all’exploit delle Nazionali Under 17 e Under 20, finanche a quello  che sta realizzando la Nazionale Femminile al Mondiale in corso di svolgimento in Francia. E proprio i risultati delle squadre giovanili ci avevano fatto rinascere la fiducia e soprattutto la consapevolezza che il nostro movimento, dopo aver toccato il fondo con l’eliminazione dai Mondiali per mano della Svezia, aveva cominciato a risalire la china e che il peggio ormai era passato.
Infatti tutto andava  in questa direzione con il magnifico secondo posto ottenuto dall’Under 17 nell’Europeo di categoria che si è svolto nel Maggio scorso a Dublino, piegata in finale (4-2) solo da una grande Olanda, e in particolare con il quarto posto conseguito dall’Under 20 di Paolo Nicolato nel Mondiale che si è concluso nei giorni scorsi in Polonia con la vittoria dell’Ucraina sulla Corea del Sud (3-1).

Ma la consapevolezza che la rinascita era finalmente ricominciata ci veniva data soprattutto dai talenti che proprio la Nazionale di Nicolato aveva messo in mostra nella manifestazione iridata con gente come Capone o Scamacca che il Tecnico si era portato dietro dall’Under 19, squadra con la quale aveva sfiorato L’Europeo l’anno prima, e poi  anche  con Plizzari, Esposito, Ranieri e in ultimo  Pinamonti, l’attaccante dell’Inter che proprio in questi giorni  è uno dei protagonisti del mercato calciatori. Per cui tutto lasciava presagire un futuro luminoso per il nostro calcio e nella Under 21 di Di Biagio erano riposte molte aspettative, soprattutto si cercava una sorta di sublimazione definitiva dei risultati ottenuti dalle Nazionali più giovani, come a coronare tutto un lavoro che da diverso tempo la nostra Federazione sta facendo; tanto è vero che per l’allestimento della squadra  si è pensato bene di prestare a all’Under 21 giocatori come Chiesa, Kean, Zaniolo, Pellegrini, tutta gente che è già in pianta stabile nella Nazionale maggiore e che avrebbe potuto assicurare un grosso salto di qualità alla formazione di Di Biagio.

Lo scopo della Federazione era chiaro, cercare a tutti costi di vincere il Campionato Europeo, per altro organizzato in Italia, un evento forse irripetibile, ma soprattutto un’occasione irripetibile che andava perseguita con tutte le forze possibili e a disposizione; molti addetti ai lavori ritengono che l’Italia sia stata eliminata dall’Europeo a causa della inopinata sconfitta con la Polonia e soprattutto per colpa di un regolamento della Manifestazione anomalo, che  prevedeva l’accesso alle semifinali solo alle tre vincitrici dei Gironi e alla migliore seconda classificata dei medesimi.  
Credo che la colpe se di colpe si tratta siano più ampie, e vadano estese in particolare alla panchina di Di Biagio, che con le sue scelte, quanto meno inappropriate, ha contribuito in maniera determinante all’eliminazione della nostra Nazionale dall’Europeo.

Sicuramente la partita con la Polonia è stata sbagliata perché l’avversario era assolutamente alla portata della squadra azzurra e almeno il pareggio si poteva tranquillamente ottenere; Di Biagio nell’occasione ha parlato di gara dominata dagli azzurri, di decine di conclusioni in porta e di  poco cinismo  dei suoi giocatori negli ultimi venti metri. Per carità tutto vero, ma forse più che la mancanza di cinismo è stata la concentrazione e  la voglia di vincere a tutti i costi  che sono probabilmente venute meno.

Ma non è finita qui, perché poi il capolavoro del Tecnico si è avuto nella partita vinta (3-1) contro il Belgio, con l’esclusione di Kean per motivi disciplinari e relegato in panchina; Di Biagio nel post gara ha spiegato che non era la prima volta che Kean arrivava in ritardo agli allenamenti e che nel gruppo ci sono delle regole da rispettare. Certo, tutte buone ragioni, ma qui in ballo c’era un Campionato Europeo, per cui se l’attaccante bianconero in precedenza non aveva rispettato le regole doveva essere punito prima, e non bisognava aspettare la gara che poteva decidere  l’accesso alla semifinale della competizione. Non averlo schierato proprio nella partita dove la sua presenza poteva risultare decisiva  si è rivelata una decisione autolesionista da parte del nostro Commissario Tecnico, perché non ha tenuto conto dell’interesse superiore da perseguire, che era quello della qualificazione dell’Italia alla semifinale dell’Europeo.

Contro il Belgio servivano molti goal, perché il successo della Spagna sulla Polonia era prevedibile, perché non bisognava fare calcoli preventivi di alcun tipo e andava schierata la migliore formazione possibile per cercare di ottenere l’impresa; con il 5-1 finale sul Belgio l’Italia si sarebbe classificata come prima del girone e avrebbe potuto continuare la sua avventura verso la possibile vittoria finale.

Peccato, resta la convinzione di una Under 21 forte, con  tanti campioni potenziali, e soprattutto con giocatori che campioni lo sono già diventati come ad esempio Chiesa  che è un giocatore  di livello Internazionale,  o come Pellegrini, Zaniolo e lo stesso irrequieto Kean che hanno le potenzialità per arrivare allo stesso livello di Chiesa;  pare che  Paolo Nicolato sia in pole per prendere il posto di Di Biagio,  che proprio in queste ore ha rassegnato le sue dimissioni, e non sarebbe una cattiva scelta da parte della Federazione, visto i tanti risultati  ottenuti in passato dal Tecnico alla guida dei giovani.