C'è poco da rallegrarsi nei dati pubblicati dal CIES. Complessivamente, i calciatori nati prima o dopo il 1 ° gennaio 1997 hanno giocato il 15,4% dei minuti totali della lega nazionale nella Ligue 1 francese, il 14,7% nella Bundesliga tedesca, il 9,8% nella Serie A italiana, il 6,1% nella Liga spagnola, il 5,3% nella Premier League inglese e appena il 5,0% nella Primeira Liga portoghese.

Ciò conferma che la gavetta che i ragazzi devono fare è lunga. L'età media per avere una squadra vincente è intorno ai 26 anni. Come evidenziato più volte.

In Serie A tra i giocatori con più minutaggio  Under21, vi è Audero della Samp, che insieme a Donnarumma e Milenkovic risultano avere il 100%. Seguono, in questa top ten, Barella con il 99%, Chiesa il 95%,Kouamè 87%,Oliveira 83%,Lirola 82%; Mandragora 81% e Lafont 77%.

Certo, non siamo ai livelli disastrosi della Premier League, ma la situazione complessiva lascia intendere che il calcio ai massimi livelli non è per giovanissimi almeno. Se ciò sia un bene o un male è difficile liquidarlo in quattro righe di riflessione, l'unica cosa certa è che se ai giovani non si riesce a dare spazio, non si possono pretendere poi miracoli e metterli sotto pressione in modo deleterio, bruciandoli, come spesso succede.

Così come interessante notare che nella top ten della SerieA gli italiani sono solo la metà praticamente.