Da sempre nel calcio vi sono due particolari finestre all'interno dell'anno in cui le varie società possono compiere manovre economiche per cercare di rendersi migliori di prima: le cosiddette finestre di calciomercato. Ebbene sì, perchè le società sportive si nutrono anche di ciò, non solo sponsor e immagine ma anche qualità all'interno della propria rosa; voglio soffermarmi proprio su ciò analizzando come l'importanza mondiale di un singolo calciatore possa apportare anche senza aver giocato finora con quel determinato club delle migliorie a quest'ultimo in termini di immagine appunto: l'esempio è il passaggio di Leo Messi dal PSG all'Inter Miami che ha causato delle perdite per l'una e dei guadagni per l'altra in termini di marketing e social media attraverso i followers.
Ma l'importanza del calciomercato è data anche e soprattutto da ciò che poi accade nel rettangolo di gioco; anche qua mi viene facile facile prendere un'esempio a conferma di ciò: il club di riferimento è il Manchester City, una squadra che in questi ultimi anni ha monopolizzato quasi sempre la classifica finale del campionato in suo favore, ponendosi quindi sul gradino più alto ma sempre con un mezzo sorriso: la mancata vittoria della Champions. Sembra paradossale ciò se pensiamo che parliamo di un club che nell'ultimo decennio ha visto una vera e propria esplosione in termini di immagine, prestigio e rosa divenendo una superpotenza del calcio europeo ma senza riuscire mai a consacrarsi in maniera definitiva.
E perché parliamo di importanza di ciò che succede nel rettangolo di gioco se poi al City è sempre mancata la ciliegina sulla torta? Ecco che qui ci viene in soccorso la fantomatica finestra di calciomercato: è bastato aggiungere ad una squadra di extraterrestri un giocatore in più, a conferma del fatto che anche solo un nome può cambiare la storia di un club. Erling Braut Haaland vi dice nulla questo nome? Per i neofiti del pallone o per i meno appassionati sarà sicuramente un nome come un altro o magari addirittura un signor nessuno come tanti altri calciatori passati all'interno di questo prestigioso palcoscenico chiamato calcio ma che non sono riusciti a lasciare il segno; beh vi do una notizia questo cyborg norvegese tutto muscoli e classe è stato arteficie di quello che per il Manchester City era un vero e proprio tabù che sembrava non poter essere mai sfatato: vittoria della Champions League siglando oltre 50 gol nella sua prima stagione inglese.
Numeri da capogiro, ma in fin dei conti tutto ciò è stato possibile aggiungendo solo un elemento in più all'interno di una rosa già piena zeppa di grandi campioni che ora però ha completato il cerchio con la sua punta di diamante; questo dimostra di quanto sia importante l'immagine ed il prestigio di un club in sede di calciomercato ma soprattutto di come non importi di quanto spendi ma come spendi: si può anche comprare solamente un singolo giocatore ma se poi i risultati sono questi tanto di cappello!
Al giorno d'oggi ormai si parla molto di soldi, il calcio sta diventando una sorta di NBA 2.0, seguendo quindi un fil rouge molto semplice: vado da chi mi dà più soldi, preferendo quindi rafforzare le proprie tasche a suon di cash piuttosto che rimanere nel calcio che conta e divenirne protagonista; il calcio mercato è quindi un elemento vitale di questo sport, che lega contemporaneamente crescita e sopravvivenza di un club: entrambe le strade hanno un minimo comun denominatore ovvero la plusvalenza. Un motore all'apparenza molto semplice se uno si ferma al puro significato del termine: compro ad una determinata cifra per rivendere a di più generando un surplus e quindi guadagni economici in termini di entrate; ma bisogna pensare che non è tutto rose e fiori come sembra: dietro ciò si nasconde un ingranaggio enorme e molto complesso che deve funzionare in ogni suo singolo elemento al fine di trovare come sempre un punto di incontro che porti vantaggio da entrambe le parti.
Siamo quindi davanti ad una fase in cui la moneta vince sul pallone?
Non c'è una risposta che può essere data come universale ma è pur vero che ormai questo sport sta subendo un notevole cambiamento ma nonostante ciò possiamo dire che a prescindere da quale sarà la strada intrapresa, l'essere umano sarà sempre innamorato della sfera rotonda.
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