Benedetta sia la sosta, per lenire le ferite e prepararsi al meglio alla ripresa del campionato, dopo la pausa per le nazionali. Il momento è arrivato, é la settimana giusta, é “La settimana da Ibra”. Il Milan si prepara al terzo ritorno di Zlatan Ibrahimovic. Ebbene si “Il Messia” ritorna. Il “Cardinale” lo vuole con sé. Con il benestare del Pio Pioli. Al suo apparire, con l’imposizione delle mani, moltiplicherà i pani e i pesci, scusate, i gol e le vittorie, elevando la squadra nei cieli perché questa sarà cosa buona e giusta…etc, etc. Amen.

Da quello che si legge in giro pare che l’arrivo di Ibrahimovic, elevatosi a figura miracolosa, risolverà i problemi dei comuni mortali che hanno affossato la squadra rossonera. Quindi parliamo di professionisti navigati, ognuno nel suo ruolo, che verranno affiancati dall’esordiente “Messia” e che si affideranno ai prodigi soprannaturali dello svedesone che, dopo aver appeso gli scarpini al crocefisso, planerà celestiale a Milanello.

Scorrendo le pagine dei quotidiani sportivi e non solo, il nome di Ibra ricorre con sempre più frequenza, creando nei tifosi rossoneri speranze e negli altri curiosità e perplessità. La stoffa del campione c’è sempre stata, con colpi da maestro in campo e determinazione da vendere. Fuori dal campo si è creato un personaggio simpatico e divertente. Poi forse ha esagerato un po’, risultando stucchevole, con dichiarazioni spesso sopra le righe, lasciando infine il dubbio di essere caduto lui per primo nel suo gioco, iniziando a prendersi troppo sul serio, con affermazioni per i seguaci colme di onnipotenza.

Se fossi un dirigente del Milan, sarei perplesso di quante aspettative ci siano per il suo imminente arrivo. “Ma noi cosa ci stiamo a fare?” (mi domanderei). Adesso arriva l’ex calciatore che non ha mai fatto altro per vivere e risolve i peccati del mondo? Che apporto potrà dare alla squadra e alla società? Un bel personaggio, sì, ma nient’altro fuori dal campo. Con questa scelta la società non sminuisce i professionisti che attualmente ci lavorano?

Con tutta probabilità Zlatan non avrà un ruolo specifico nell'organigramma rossonero, bensì sarà inquadrato come advisor per RedBird, magari come consigliere speciale del “Cardinale”. Con funzioni, chiaramente, da esercitare principalmente (ma non soltanto) in ambito Milan. Potrebbe però, alla lunga, risultare un personaggio ingombrante.

Ibra lavorerà dunque a stretto contatto con il tecnico “Pio” e con la squadra rossonera. Apparirà spesso a Milanello. Ma non è da escludere neanche che abbia contatti quotidiani con Giorgio Furlani e con l'intera area tecnica del club per confronti su vari temi. Con quale competenza ed esperienza non è dato sapere.

Penso: “Non era forse meglio tenere Paolo Maldini che tanto ha dato da calciatore e poi da dirigente? Si, ha commesso qualche errore nella passata gestione, ma non  è stato l’unico. Del resto nel mondo del calcio non vince sempre chi non fa errori, ma chi ne fa di meno. Nell’ultimo scudetto ha avuto un peso sostanziale, cosa dimenticata troppo in fretta”.

Quindi restiamo in attesa, con le mani giunte e gli sguardi verso il cielo del “Signore che toglie i peccati del mondo”, sperando in un “miracolo”. Non perché il “Diavolo” (scusate il gioco di parole) abbia bisogno di un prodigio per risollevarsi, ma perché c’è bisogno effettivamente di un miracolone nell’affidarsi a piene mani a “Nostro Signore Ibrahimovic”. Grosso personaggio ma, ahimè, al suo primo gettone di presenza fuori dal campo. Senz’altro diventerà un dirigente super, soprattutto se ricorderà di essere anche lui un essere umano e commetterà errori come tutti noi mortali, per maturare l’esperienza necessaria ad essere veramente utile. Sarà il caso che tutti i supporter rossoneri facciano loro la frase che dicevano gli allunni in attesa della supplente: “Che Dio ce la mandi bona”.

Grazie per la lettura e il vostro tempo.