L'Inter è una delle società più importanti a livello calcistico mondiale. 400 milioni di tifosi nel mondo, mica una bazzecola, 19 Scudetti, 8 Coppe Italia, 6 Supercoppe Italiane, 3 Coppe UEFA, 2 Coppe dei Campioni, 1 UEFA Champions League, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del Mondo per Club. L’Inter, come viene ricordato con orgoglio nel sito ufficiale nerazzurro, è uno dei soli sette club in Europa ad aver vinto Champions League, campionato e coppa nazionale nello stesso anno (2010), e l’unico club italiano a non essere mai retrocesso nei suoi 111 anni di storia.
Insomma, in Italia, nessuna società è come l'Inter. Primati ineguagliabili anche per i rivali bianconeri e rossoneri. Se ne facessero una ragione. 21 presidenti nel corso della sua storia, gli ultimi due stranieri, con Zhang , in qualità di 21° presidente e il più giovane della storia dell'Inter che ha conquistato tre trofei, eguagliando l'Inter di Pozzani che vinse però due scudetti ed una Coppa Italia. Oltre 110 anni di storia che fanno parte dell'identità del calcio italiano, del nostro Paese. Sappiamo bene che la famiglia più vincente in assoluto è stata quella dei Moratti. La bellezza di 18 titoli, tra Campionati e Champions e coppe varie.
Un qualcosa di straordinario. Per non parlare della passione. Della presenza tanto in campo quanto fuori. Altri tempi, altro stile, altra epoca. Ma che può ancora ritornare. La proprietà cinese ha fatto tanto per il progetto nerazzurro, da quando sono arrivati è che si parla di una cessione, perchè chiaramente ci sono sentimenti anticinesi, di ostilità, inutile negarlo. Proprietà che ha speso un bel po' di soldini per il progetto nerazzurro e le critiche mosse sono totalmente ingiuste. La nostra SerieA vede ancora la maggioranza delle società essere di proprietà italiana, i capitali in Italia non mancano, uomini e donne miliardari ci sono, eccome. Le aziende non mancano. Quella che manca è la volontà di investire nel calcio, nel progetto Inter.
L'Inter ha da sempre avuto una vocazione internazionale, d'altronde si chiama Internazionale non a caso, ma con radici ben piantate in Italia e a Milano, la vera capitale d'Italia. Roma ne è solo simbolica e teatrale. C'è un desiderio nell'ambiente nerazzurro, quello di vedere il ritorno di una proprietà italiana, perché si possa anche replicare quel duello storico tra gli Agnelli e le famiglie chiamate a governare l'Inter. Sarebbe un beneficio per il nostro Paese, in un contesto dove oramai, certo questo va detto, i capitali girano ovunque, FIAT docet, di italiano vi è rimasta solo la nostalgia.
Stiamo andando oramai verso il decennale dall'ultima presidenza italiana in casa Inter. Quella del mitico Massimo Moratti. Poi ci fu il periodo da incubo di Thoir per arrivare al ponte con la Cina del gruppo Suning, con presidente un giovanissimo Zhang. Ma se i capitali stranieri che controllano le società dei principali club calcistici sono arabi, americani o europei o russi, una manciata rimangono quelle cinesi, tolta l'Inter, tra le più rilevanti vi sono il Wolverhampton (Fosun); Espanyol (Rastar Group); Granada (Desports Group).
Insomma, c'è voglia di made in Italy in casa Inter, e sarebbe un bel beneficio per il nostro calcio ed il nostro Paese.
Sarà un sogno, oppure...?