Il verdetto della trentunesima giornata di Serie A è stato inequivocabile, lo scudetto sarà una rincorsa a tre fino alla fine del campionato tra Milan Napoli e Inter.
Eliminata definitivamente la Juventus, come possibile outsider, dopo la sconfitta interna rimediata tra le tantissime polemiche nel derby d’Italia contro l’Inter è l’incertezza a regnare sovrana sull’esito di questo incredibile finale di campionato con tre squadre di vertice che rimangono concentrate a distanza di pochissimi punti l’una dall’altra. Senza trascurare il fatto che la classifica potrebbe ulteriormente accorciarsi qualora i nerazzurri vincessero nel recupero, contro il Bologna in programma per il 27 aprile, riportandosi a un solo punto di distacco dai cugini rossoneri, garantendosi così una lotta serrata al fotofinish.
Era da diverso tempo, circa dodici anni, che la Serie A non era così incerta e combattuta punto su punto, un campionato indecifrabile, fuori da ogni possibile logica e in cui ogni pronostico viene costantemente ribaltato con il passare delle giornate e di conseguenza dei week-end calcistici.

Il calcio italiano, nella sua enorme mediocrità tecnica dimostrata dai risultati raggiunti in europa e della nostra nazionale fuori dal mondiale, riesce ancora a conservare comunque un grande fascino soprattutto per via dei ripetuti colpi di scena causati dai risultati ottenuti dalle prime quattro classificate nelle ultime settimane. Per questo motivo le rimanenti sette giornate promettono scintille, tenendoci costantemente con il fiato sospeso e in cui diventa davvero molto difficile poter azzardare qualsiasi pronostico sul possibile vincitore finale.
Dunque chi vincerà lo scudetto? Sarà il grande gruppo del Milan plasmato da Stefano Pioli? Oppure sarà la perfetta macchina azzurra messa a punto da Luciano Spalletti? O infine sarà la “pazza” Inter del nuovo che avanza Simone Inzaghi?
Non vediamo l’ora di scoprirlo, ma nel frattempo possiamo passare ad analizzare quale squadra, tra le tre, potrebbe essere la candidata più accreditata per la vittoria finale.

IL CALENDARIO A CONFRONTO E IL VANTAGGIO NEGLI SCONTRI DIRETTI
Terminati gli scontri diretti, tra le prime quattro in classifica, in ogni lotta scudetto che si rispetti e a sette giornate dal termine, si rende necessario confrontare il calendario di Milan, Napoli e Inter per comprendere quali delle tre squadre potrà avere un percorso più “agevole” nelle rimanenti partite che le separano dalla vittoria finale.

Milan:

  • Torino-Milan, 32° turno
  • Milan-Genoa, 33° turno
  • Inter-Milan, semifinale di ritorno Coppa Italia
  • Lazio-Milan, 34° turno
  • Milan-Fiorentina, 35° turno
  • Hellas Verona-Milan, 36° turno
  • Milan-Atalanta, 37° turno
  • Sassuolo-Milan, 38° turno

Napoli:

  • Napoli-Fiorentina, 32° turno
  • Napoli-Roma, 33° turno
  • Empoli-Napoli, 34° turno
  • Napoli-Sassuolo, 35° turno
  • Torino-Napoli, 36° turno
  • Napoli-Genoa, 37° turno
  • Spezia-Napoli, 38° turno

Inter:

  • Inter-Verona, 32° turno
  • Spezia-Inter, 33° turno
  • Inter-Milan, semifinale di ritorno Coppa Italia
  • Inter-Roma, 34° turno
  • Bologna-Inter, recupero 20° turno
  • Udinese-Inter, 35° turno
  • Inter-Empoli, 36° turno
  • Cagliari-Inter, 37° turno
  • Inter-Sampdoria, 38° turno

Sulla “carta” sembra quindi l’Inter ad avere il calendario più agevole rispetto alle altre pretendenti per il titolo soprattutto per via dell’unico grande big match rimasto contro la Roma dell’ex Mourinho a dispetto invece del Milan che, anche a differenza del Napoli, ha sicuramente il calendario più complicato da qui fino al termine del campionato.

Detto questo passiamo all’analisi degli scontri diretti avvenuti in stagione:

  • Milan-Inter: nel derby milanese sono proprio i rossoneri ad avere un netto vantaggio, negli scontri diretti, grazie al successo al match di ritorno che ha fatto seguito al pareggio ottenuto nella gara di andata (1-1 e 1-2 per la formazione di Pioli);
  • Inter-Napoli: in questo caso sono i nerazzurri ad essere in vantaggio sui partenopei, grazie al successo maturato nel match di andata e al pareggio ottenuto, nella gara di ritorno, al Diego Armando Maradona (3-2 per la formazione di Inzaghi e 1-1);
  • Napoli-Milan: in questo caso gli scontri diretti sono in perfetta parità (doppio 0-1 in trasferta tra andata e ritorno), ragion per cui andrebbero considerate in caso di parità di punti, la differenza reti finale, i gol segnati o nei casi più estremi addirittura un sorteggio.

Il caso classifica avulsa:

Oltre all’ipotesi di un arrivo a pari punti tra due squadre, può anche profilarsi la remota possibilità che tutte e tre le formazioni in lotta per lo scudetto possano arrivare a pari punti. In questo caso verrebbe considerata la classifica avulsa, che prenderà in considerazione solo i risultati raggiunti dalle formazioni in corsa per il titolo e che valuterà soprattutto l’esito degli scontri diretti disputati soltanto tra di loro nel corso della stagione. Una sorta di classifica nella classifica che incoronerebbe i rossoneri come campioni d’Italia visto il vantaggio nei confronti diretti con le altre due pretendenti:

  1. Milan 7 punti (+1 differenza reti)
  2. Inter 5 punti (0 differenza reti)
  3. Napoli 4 punti (-1 differenza reti

IL MOMENTO DELLE SQUADRE
L’Inter alla vigilia del Derby d’Italia in programma allo Stadium di Torino era ad un passo dal baratro
. I nerazzurri con l’impresa fatta contro i bianconeri sono tornati prepotentemente in corsa per il titolo, ritrovando nuove convinzioni ed energie fresche per lasciarsi definitivamente alle spalle il periodo buio. Infatti prima della piccola impresa allo Stadium, l’Inter aveva messo insieme la striminzita serie di 7 punti in 7 partite per questo motivo ai ragazzi di Inzaghi serviranno però delle conferme e delle vittorie in fila per dimostrare di essere definitivamente resuscitati dal periodo difficile. Nonostante l’ultima non brillantissima vittoria non sembra esserci traccia dell’antico splendore di inizio campionato; Brozovic e soprattutto Barella non sembrano più loro e Calhanoglu è troppo altalenante per essere vero, inoltre anche il reparto offensivo, il migliore del campionato con 63 gol all’attivo, dimostra di aver avuto una grave battuta d’arresto. Basta vedere infatti il rendimento della coppia Dzeko-Lautaro nel girone di ritorno per rendersene conto (7 reti del ritorno contro le 19 dell'andata). Ma i segnali sono comunque incoraggianti visto che l’Inter è una vera e propria cooperativa del gol con ben 16 marcatori diversi, anche se sarà comunque necessaria una netta inversione di tendenza se Inzaghi e i suoi vogliono sperare di vincere lo scudetto.

Il Milan contro il Bologna in casa ha perso l’occasione ghiotta di poter allungare sui rivali perché sembra aver smarrito, dalle ultime partite, la via del gol. Forse uno dei più grossi limiti della formazione rossonera è proprio la mancanza di un grande finalizzatore, un vero bomber rapace d’aria di rigore in grado di risolvere proprio questo tipo di partite chiuse che non sembrano mai potersi sbloccare. Pioli non ha un attaccante da doppia cifra in rosa ed è proprio così che si può spiegare la crisi dell’attacco rossonero, capace di realizzare appena 4 reti nelle ultime 6 partite compreso il derby di Coppa Italia con i cugini nerazzurri. Il Milan ha gettato via 14 punti contro le squadre in lotta per la retrocessione o per una salvezza tranquilla ma se l’attacco sembra essere sterile è la difesa ad essere imperforabile infatti sono 5 i clean sheet, compreso il derby di Coppa Italia, in cui i rossoneri sono riusciti a non prendere nessun gol. Quindi un segnale importante che induce comunque ad un cauto ottimismo per la vittoria finale dello scudetto.

Anche Spalletti come gli antagonisti rossoneri può contare su una granitica difesa, la migliore del campionato, con appena 23 reti subite. Il Napoli è arrivato ad un momento cruciale della stagione in cui non può permettersi alcun errore, ragion per cui nelle prossime due importanti sfide, davanti al pubblico del Maradona, contro Fiorentina e Roma dovrà dimostrare di aver superato il mal di vittorie in casa che le ha impedito di essere al comando della classifica. Le ultime 6 sconfitte, 4 in campionato e due nelle coppe, rimediate dagli azzurri sono infatti arrivate davanti al pubblico di casa e una maturata proprio contro il prossimo avversario di campionato ovvero la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Dunque serve un immediato riscatto ma la sola qualità, forza e palleggio del centrocampo partenopeo oltre alle prodezze di Osimhen basteranno al Napoli per vincere lo scudetto?

QUALE ALLENATORE INFLUISCE DI PIÙ
Al di là delle rose, dei numeri, delle statistiche, dei confronti diretti e delle partite sul campo la sfida si estende anche alle panchine di Pioli, Inzaghi e Spalletti che non hanno mai vinto un campionato di serie A da quando hanno intrapreso la carriera di allenatori. Un confronto dunque importante, tra diverse filosofie di calcio e metodi di gestione del gruppo differenti basati molto sul carattere e lo stile degli stessi allenatori. Dunque chi è il tecnico che sta incidendo di più sull’andamento dell’attuale stagione delle squadre coinvolte nella lotta scudetto? Se dobbiamo guardare solo alla classifica l’allenatore che sta incidendo di più è sicuramente Stefano Pioli, Mr. Normal Man, ha costruito in questi anni aldilà dell’aspetto puramente tecnico – tattico un gruppo solido e a prova di “proiettili”, davvero difficile da poter scalfire. Un grande lavoro compiuto dal tecnico parmigiano che lo ripaga della tenacia e della perseveranza avuta sin dal suo arrivo, passato in sordina, che lo fa entrare di diritto tra i migliori tecnici del nostro campionato.

Lo stesso dicasi per un toscano purosangue come Luciano Spalletti, il tecnico del Napoli, praticamente con la stessa identica squadra allenata l’anno scorso da Rino Gattuso, sta facendo davvero un grandissimo lavoro. Nel corso della sua carriera, soprattutto a Roma durante il periodo vincente dell’Inter post calciopoli, è l’allenatore che con mezzi nettamente inferiori rispetto all’avversario, tramite l'ottimo gioco offensivo mostrato e grazie al suo carattere forte è colui, dei tre, che è andato più vicino alla vittoria del titolo. Infine Simone Inzaghi, terzo tecnico che ha vinto più trofei in Italia nell’ultimo decennio dopo Massimiliano Allegri e Antonio Conte, è un allenatore che sa trasmettere tutta la sua grinta e passione contagiosa ai suoi calciatori dato che ha dimostrato di saper ben gestire la pesante eredità lasciata da Antonio Conte, dovendo ricostituire parte del gruppo viste le importanti perdite di Lukaku, Hakimi ed Eriksen. Sta pagando evidentemente la mancanza di esperienza a grandi livelli, rispetto agli altri due allenatori ma dopo la vittoria di carattere ottenuta contro la Juventus ha tutte le carte in regola per vincere il campionato.

Giunti alla conclusione di questa analisi è comunque difficile poter azzardare un pronostico su un unico vincitore finale, ma mi butto lo stesso. Perché secondo me dal punto di vista del calendario favorevole, per profondità e qualità della rosa e anche per il miglior attacco e con tutte le difficoltà del caso, la mia favorita rimane l’Inter.
Secondo voi invece alla fine chi vincerà lo scudetto?