Sono molti i tifosi che non hanno digerito gli addii di Çalhanoğlu e soprattutto Donnarumma, addii che hanno smorzato l'entusiasmo generato dalla conquista tanto agognata del ritorno in Champions League. Altrattanti sono, però, i tifosi che hanno compreso che la vera colpa di questi addii non è stata tanto della società, quanto della fame di guadagno di procuratori e assistiti, che senza alcuna forma di riconoscenza hanno ben pensato di non far incassare un centesimo al club che li ha lanciati (Donnarumma) o rilanciati (Çalhanoğlu).

Ma allora la società cos'ha da farsi perdonare?
In primis, una gestione sbagliata dei contratti in scadenza, non avendo preteso la giusta chiarezza dai giocatori, avendo messo al centro del progetto giocatori che dal progetto sono usciti da un giorno all'altro e avendo affidato la fascia di capitano a chi di lì a poco avrebbe deluso un'intera tifoseria (tutt'ora, peraltro, continua ad esserci poca chiarezza sul futuro di giocatori come Kessie e Romagnoli).
In secondo luogo l'essersi fatti trovare impreparati in un ruolo chiave come quello del trequartista, rimanendo appesi alle decisioni di Çalhanoğlu, non di certo un campione insostituibile, perdendo l'occasione di portare a Milano un 10 che sarebbe stato perfetto per il modo di giocare di Pioli e che ha dimostrato tutto il suo valore anche in una competizione importante come la Coppa America, ovvero Rodrigo De Paul. In questo modo la squadra ha cominciato la preparazione e affronterà le prime amichevoli senza quello che sarà il trequartista centrale della prossima stagione, riducendo tempo e possibilità di integrazione negli schemi per il nuovo numero 10.

Negli ultimi giorni, tuttavia, si sono fatte insistenti (seppur rimanendo timide) le voci che accostano Luis Alberto al Milan. Questo sarebbe il miglior modo per spazzare via tutte le perplessità sulle ambizioni per la prossima stagione, un modo per rimarginare le ferite ancora fresche dei tifosi rossoneri. Luis Alberto potrebbe essere un numero 10 ideale per questo Milan, giocatore con grande visione, dribbling, capacità di finalizzare l'azione con assist o gol, in una sola parola un giocatore di qualità. La stessa qualità che il mister Pioli ha citato nella prima conferenza stampa della stagione.

Tornando con i piedi per terra bisogna, però, considerare un grande ostacolo a quello che può sembrare un matrimonio perfetto, rappresentato dalla valutazione che Lotito fa del giocatore: di certo il presidente della Lazio non vuole regalare uno dei suoi pezzi più pregiati ad un'avversaria, infatti si parla di una valutazione di 45-50 milioni, cifra proibitiva per una società come il Milan, che in questo momento punta ad un mercato più sostenibile. La palla passa, dunque, in mano a Maldini e al resto della dirigenza, che dovranno trovare la formula giusta, magari l'inserimento delle giuste contropartite, per regalare al mister e ai tifosi un giocatore finalmente degno di indossare la maglia numero 10 del Milan.
Servirà, dunque, una magia della dirigenza per portare il Mago al Milan, una magia per farsi perdonare.