Premessa doverosa: dovremmo essere più o meno tutti d'accordo che il nostro calcio, per ragioni che non mi pare il caso di sviscerare qui, non produca granché in termini di “qualità funzionale” al calcio odierno. Qualche buon talento c'è, ma nessuno o quasi che venga impiegato con fiducia da squadre di alto livello, sì che possa abituarsi a certe pressioni in partite che contino, a livello tecnico/tattico ma anche sul piano della personalità. Detto questo vorrei esprimere una, sempre personale e sindacabile, opinione su quanto visto in campo stasera contro la volenterosa ma obiettivamente modesta Macedonia. Capisco che Ventura abbia scelto di osare e sperimentare qualcosa di tatticamente nuovo, nella disposizione dei tre centrali di centrocampo, contro una squadra modesta, ci sta. Quello che non mi spiego è il senso di far giocare le due mezz'ali (in realtà trequartisti di corsa)a ridosso degli attaccanti, senza pretendere per lo meno un movimento alternato (uno va e l'altro torna)a sostegno di Verratti che, di fatto, è stato per oltre un'ora unico “schermo” della difesa a tre, tra l'altro un giocatore che non fa certo della fisicità una delle sue armi peculiari. Così facendo abbiamo letteralmente regalato il talento più cristallino della nostra rosa odierna agli avversari, limitandone drammaticamente l'incidenza nello sviluppo della manovra, in quanto fuori dal gioco fino all'ingresso in campo di Parolo. Se a questo aggiungiamo che schiacciare Bernardeschi e Bonaventura sulla tre quarti offensiva ha di fatto tolto spazi ai movimenti delle due punte, entrambi notoriamente bravi a crearsi, e creare per i compagni, gli spazi per gli inserimenti allargandosi o accorciando verso il centrocampo, si ottiene il congestionamento negli ultimi venti metri di cui la squadra ha sofferto nel primo tempo. Nonostante ciò la Nazionale è andata in vantaggio, ma è apparso chiaro che ciò sia stato determinato dal divario tecnico e non dalla manovra. Perché insistere nell'evidente errore, per lo meno di interpreti, anche nel secondo tempo? Così facendo, a causa di un errore grossolano di Bonucci che non accorcia in avanti sul naturale e non avventato appoggio di Verratti, ha prodotto “l'intercetto” e conseguente contropiede del primo goal. Barzagli e Romagnoli fanno entrambi il movimento corretto ad allargarsi per dare l'opzione di appoggio comodo al compagno centrale, da manuale, ma se manca il movimento di quest'ultimo sullo scarico del centrocampo, che è codificato/naturale in situazione di pressione sul portatore di palla, salta il banco. E infatti: Patatrac! Similmente e per effetto entusiasmo dell'avversario, misto a nervosismo dei nostri, prendiamo il secondo goal quasi in fotocopia. Io non ne faccio una questione di uomini, almeno non del tutto, ma di opportunità: hai voluto prendere il rischio per un tempo, ok, poi però vantaggio o meno avresti dovuto correggere. Riportare Verratti nel vivo del gioco affiancandogli Parolo, come hai fatto quasi troppo tardi, o de Rossi e come si è poi verificato effettivamente, mettere la squadra in condizione di muoversi su schemi più naturali e conosciuti. Non è un caso se dal cambio in poi, in circa 25-30 minuti, prevalentemente con Verratti, abbiamo creato almeno 6 palle goal nitide, due delle quali ci hanno permesso di ribaltare a nostro favore la partita. In definitiva a Ventura stasera è andata bene, direi di lusso. Io credo nella serietà del lavoro di un tecnico che è molto preparato, ma auspico che certi “esperimenti”, che trovo giusti per dare un futuro e delle alternative alla Nazionale, in futuro beneficino di una maggiore preparazione preventiva rispetto alla sperimentazione in partita, anche se contro avversari così modesti. Buon lavoro al C.T.