Una lezione dai Mondiali è stata un ritorno al passato con una importante rivisitazione, adottata in pianta stabile da molte squadre.
Una volta c'era il Sistema il famoso WM, poi superato dal Modulo e poi Catenaccio con un libero che faceva raddoppio e chiusura prevalentemente in area, salvo poi assumere anche connotazioni più offensive come lo stesso Baresi oppure Beckenbauer.
In Qatar molte squadre hanno adottato una sorta di WW con i due centrali e due difensori esterni più alti coperti da un play basso di piedi ottimi e capace di innescare partenze rapide. Due mezzeali una delle quali a turno sostituiva il play basso anch'esse di ottima classe. Schema Francia e Argentina, ma anche Marocco e altri. Due esterni di attacco veloci e pronti a rientrare e un centravanti boa a fare rombo con il play basso. Insomma niente di più che il vecchio libero portato davanti alla difesa. Così Hernandez davanti alla difesa, due mezzali come DePaul e McAllister e davanti girandola con Alvarez falso nove e Messi e Di Maria. Pronti ad andare sull'esterno.
Non è propriamente il 433 di Sarri dove i tre sono meno scalati, ma lo è di più Spalletti allenatore sempre pronto a recepire le novità e a tenerle per sé. Lobotka quasi sempre a dettare la geometria davanti alla difesa, le due mezzali, un centravanti boa e esterni veloci pronti al rientro. Potrebbe essere anche quello di Pioli, avendone gli uomini e non certo il ridicolo 352 presentato nel derby non tanto per il modulo in sé ma quanto per la totale inadeguatezza dei suoi interpreti.
Molti hanno visto un Mondiale piuttosto scarso dal punto di vista tecnico, ma Scaloni e De Champs, giunto in finale con una squadra forse migliore ma molto poco compatta, hanno presentato soluzioni molto interessanti.
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