Il caldo infernale di San Siro aveva condizionato Milan-Roma, ma quell'afa disumana aveva ostacolato entrambe le formazioni. Il match dell'Olimpico di ieri è stato, invece, condizionato a sfavore della Lazio dall'assenza di Immobile, bestia nera del Milan, nonché di Caicedo. Sintetizzando il match in poche parole, il Milan ha azzeccato la tattica, andando subito alla ricerca del gol che avrebbe consentito di speculare sulla debolezza offensiva degli avversari. Ci è riuscito e sulle prime 2 reti ha costruito una bella vittoria. Per coloro che, come gli hegeliani, amano le sintesi, non ci sarebbe altro da dire. Dal momento che non sono hegeliano, vado oltre.

Il Milan è passato in vantaggio con uno shot di Chala deviato in porta. Sbaglierebbe chi, tuttavia, pensasse a un colpo fortunato. Già nei quarti di Coppa Italia contro il Toro, infatti, Chala aveva rimesso in piedi con un colpo simile un risultato che sembrava compromesso. Il rossonero calcia in una maniera secca, ma mai pulita, che rende gli eventuali tocchi dei difensori letali per i portieri. Chala è un estroso, che talvolta si marca da solo e corre a vuoto, ma quando è in buona, lo vedi arrembare come un pirata ottomano sul ponte di una galea veneziana. Ieri era in buona.
Quando Chala ha accusato un fastidio al polpaccio, è stato sostituito da un ottimo Paquetà, che i tifosi hanno preso di mira, così come avevano preso di mira il primo Savicevic, giocatore già affermato all'epoca, visto che aveva vinto la Coppa Campioni con la Stella Rossa di Belgrado. Se Dejan non fosse stato il pupillo di Berlusconi, sarebbe stato presto sbolognato e, tanto per fare un esempio, non avremmo mai visto la doppietta a San Siro del 1995 contro il Psg (c'era anche il sottoscritto). Teniamolo e, come nel caso di Chala, valorizziamolo per quelle che sono le sue caratteristiche.
Ibra si è avviato verso il dischetto del calcio di rigore con la rigidità di chi è stato assalito dal nervosismo. Ha sbagliato in malo modo, ma un movimento improvvido di Strakosha gli ha regalato un gol che, per come aveva calciato, non meritava. Diciamo che Eupalla, dea del calcio, gli ha restituito ciò che gli aveva tolto con il gol annullato contro la Fiorentina o nel finale del derby. Ci sta.
Ante Tonino Rebic ha dimostrato una volta per tutte che non si diventa vice-campioni del mondo a caso. Quando è arrivato in Italia, era stato etichettato come centrocampista offensivo, cosa che non era, perché non aveva il passo e le cadenze per il centrocampo. E' un attaccante esterno, una seconda punta, che sa adattarsi anche a fare la prima. Come giocatore di calcio vale perlomento 6-7 André Silva. Se si sveglia male la mattina, però, può fare qualche danno, ma visto che i bravi ragazzi si fanno sposare alla figlie, meno male che c'è!
Saelemaekers si sta rivelando il primo vero rinforzo della squadra. A differenza di Castillejo, non va sul fondo o entra in area, ma come Angelo Colombo, arriva sulla trequarti. Qui, considerando anche il gol del pareggio con la Spal, calcia di interno destro ad aggirare il difensore che lo fronteggia e lo fa così bene che il difensore va in tilt. Ieri il tilt si è tradotto in un fallo di mano. Con Calabria, che ha i ferri da stiro al posto dei piedi, certe cose non le vedrete mai.

Come anticipato sopra, la partita di ieri è stata condizionata in maniera decisiva dalle assenze di Immobile e Caicedo. La Lazio era come uno scassinatore ritrovatosi senza grimaldelli. Per questa ragione, come Pioli non era diventato un rimbecillito dopo Spal-Milan, non è diventato il Mago Helenio Herrera dopo la partita di ieri. Ha azzeccato la tattica, tuttavia, perché ha chiesto ai suoi di andare in vantaggio per sfruttare la debolezza offensiva della Lazio. Il suo Milan, inoltre, dimostra di avere gamba, a differenza di quello lasciato da Giampaolo, la cui gestione si è rivelata esiziale, anche perché ha creato la falsa idea che il parco giocatori del Milan sia scarso. Non lo è, perché è valido, anche se non super.
Il morale della favola? Innanzitutto, anche la Juventus avrà assenze importanti nel prossimo turno, ma a differenza dei laziali, ha alternative che valgono i titolari. Non illudiamoci quindi di passeggiare come ieri.