La Juventus fa l’Inter e l’Inter fa la Juventus!!
Mentre i nerazzurri viaggiano spediti con una continuità che da anni non si vedeva da quelle parti, a Torino si vive sulle montagne russe, cosa che da queste parti non si era abituati a vedere.

I bianconeri dimostrano di essere diventati una sorta di “pazza Juve”, una squadra capace di vincere bene contro chiunque, ma anche di andare incontro a dei passi falsi imprevisti. Una situazione nuova a Torino, ma anche facilmente preventivabile se si tiene conto dell’attuale situazione del progetto bianconero. Quest’anno è così e dobbiamo farcene una ragione, ma al netto di tutte le considerazioni, che un nuovo corso così giovane possa avere, ad oggi non ci si può lamentare, anche se la partita di martedì prossimo sarà, inevitabilmente, decisiva nel giudizio generale. 
Intanto i bianconeri ieri sera vincono una bella partita, meritatamente contro la Lazio e mettono un pochina di pressione ai rossoneri per il secondo posto. 
Pirlo si trova costretto ad inventarsi qualcosa di nuovo per mettere in campo una squadra falcidiata dalle assenze. Trovare una quadra della squadra quando nella casella degli indisponibili hai, De Light, Bonucci, Chiellini, Bentacour, Dybala, con Cuadrado e Arthur appena appena rientrati in gruppo, e di tuo decidi pure di privarti inizialmente di Ronaldo e McKennie, diventa quasi machiavellico il discorso. Ma diciotto partite disputate in circa due mesi, con il ritorno contro il Porto martedì, qualcosa ti devi pure inventare. E Pirlo lo fa. 
Sandro centrale, Bernardeschi terzino e Danilo a centrocampo. Una rivoluzione tattica da mettere i brividi, e visto il primo quarto d’ora, i brividi c’erano davvero. 

I ragazzi scendono in campo, ovviamente, un po’ spaesati, e i biancocelesti, complice un errore di Kulusewsky, ne approfittano subito e con Correa si portano subito in vantaggio. In quel momento molti tifosi hanno iniziato a mugugnare e a pensare: “ecco il solito Pirlo che non ne azzecca una”. Invece la “banda dei Pirla” (aggettivo personale ironico che non vuole offendere nessuno anzi) non si scompone, a appena sistemati in campo e metabolizzato lo svantaggio, inizia a giocare e a macinare gioco. La Lazio dal canto suo, probabilmente commette l’errore di credere che sarà una serata semplice, ed inizia a giocare con superficialità, e la Juventus non molla, nemmeno quando l’arbitro non vede un chiarissimo tocco di mano in area di rigore di Hoedt, e il Var era sincronizzato con Sanremo, ma qua ci torniamo dopo. 
Bernardeschi gioca bene e tiene il ruolo, Chiesa è già un leader e con foga trascina la squadra, e tutti gli altri iniziano a dare il loro apporto, con una reazione da vera squadra che non ci pensa nemmeno a perdere. 
Rabiot scaglia una sassata che sorprende Reina e riporta le cose in parità. La partita è bella e aperta, azioni da una parte e dall’altra. Milinkovic scheggia la traversa di testa. La Juventus ribatte e insiste fino quando Morata conclude in maniera esemplare un contropiede altrettanto perfetto. Partita ribaltata e Juve avanti. La partita si conclude con Ramsey abbattuto in area, per il rigore trasformato con precisione sempre da Morata. Tre a uno e partita finita. Stavolta Pirlo le indovina tutte e questa vittoria ha molto di suo, ed è giusto ammetterlo.
Ora testa a martedì, e con questa vittoria è un po’ più semplice preparare la partita. Se a questo punto della stagione l’infermeria inizia a svuotarsi e l’allenatore inizia a poter contare sulla rosa al completo, potremmo toglierci ancora qualche soddisfazione, sempre se martedì dimostreremo di meritare i quarti di finale.

Tornando all’episodio del rigore non concesso, ci sono società e tifosi che su episodi del genere sì sono costruiti anni di alibi e fallimenti, c’è chi ancora dice che certe cose a noi non capitano, o capitano solo con noi. Ovviamente questo episodio andrà nel dimenticatoio, fino a quando un episodio del genere capiterà a nostro favore, e allora via ai soliti caroselli.
Spiace per voi!