Ennesima vittoria con un solo gol di scarto della Juve, che anche con il Milan, incappa in una prestazione non convincente dal punto di vista del gioco.bUna Juve che ancora l'unica squadra imbattuta d'Europa, che già qualificata agli ottavi con due turni d'anticipo, neanche Allegri aveva fatto meglio, che però ha diverse cose da sistemare.

Riguardo la partita non c'è molto da dire: il Milan fatto una gara molto organizzata, chiudrva bene di spazi, e soprattutto, è riuscito ad limitare Pjanic, togliendo il modo di verticalizzare alla vecchia signora. Nel primo tempo c'è da segnalare solo due belle parate di Szczesny e un tiro di Higuain, dove Donnarumma è attento. Nella ripresa l'andazzo per i primi 10 minuti non cambia, con la Juve che provaba costruire ma imbatte in un muro milanista, invece il Milan palleggia bene e riesce a rendersi pericoloso, nonostante Piatek sia limitato bene della coppia Bonucci-De Ligt. Ma una ventata d'aria si alza quando Sarri, coraggiosamente, al 55' sceglie di sostituire Cr7 per Dybala, colui che deciderà la partita con l'ennesimo gol Milan; Cr7 prende e va diritto nello spogliatoio, dando un'occhiataccia a Sarri e dicendogli qualcosa.

Il regolamento parla chiaro due: dice che i giocatori devono accomodarsi in panchina, fino al termine del match, chiunque tu sia, da il giocatore in terza categoria al giocatore che prende 30 milioni l'anno. Inoltre, si dice che, abbia lasciato as Stadium prima della fine della partita cosa, se vera, dovrebbe portare a una sanzione. Alla fine la Juve vince con con i cambi sudamericani, poiché  parte da Douglas Costa, passa per i piedi di Bentancur, la rifinisce Higuain e la chiude Dubalaz che con un colpo da biliardo spiazza Donnarumma. 

Paulo, il giorno dopo il compleanno del 10 per antonomasia, della società bianconera, dimostra che se sgombro mentalmente, se essere decisivo, bello e si diverte e diverte chi lo guarda. Ha dimostrato attaccamento alla maglia come Alex e questo hai tifosi piace e piacerà sempre. 

Ora c'è la sosta, che non poteva arrivare in un momento migliore, viato che si vede che la Juve è in debito d' ossigeno è stanca mentalmente.

Capitolo Ronaldo: Sarri l'ha ringraziato pubblicamente, visto che ha giocato anche se non sta in condizioni eccellenti, visto che detto da Sarri, ha questo problema ginocchio che gli fa indurire collaterale. Facile pensare: caro Ronaldo stai fuori finché non recuperi del tutto così da ritornare al top e decisivo per la squadra. Però, ricordiamoci, che Ronaldo si vede al centro di tutto, lui vuole giocare, lui vuole constatemente dimostrare agli altri e a se stesso di potersi superare continuamente...

Sicuramente ci sarà una chiaccherata con Sarri e la società per chiarire il tutto, ma i toni non saranno quelli usati pubblicamente, perché alla Juve non importa il singolo, ma la squadra, perché si vince e si perde tutti insieme e ci si aiuta nel bene e nel male, ma sempre tutti insieme.