Di coming out si parla dalla fine del 1800. Ma è negli ultimi decenni che questo concetto ha acquisto maggior vigore, grazie anche alla giornata internazionale del 17 maggio, contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia. Quanto detto da Radja Nainggolan, ovvero che nel calcio l'omosessualità continua ad essere un problema ed è vissuta quasi come un senso di vergogna, è un dato di fatto incontestabile. E' come aver scoperto l'acqua cald,a si potrebbe dire. Ma quando ciò viene denunciato da un giocatore, si deve cogliere, appunto, la palla al balzo per fare il giusto gol contro ogni omotransfobia. Soprattutto visti i tempi, e con le tentazioni quasi reazionarie di oggi, provenienti da chi invoca le crociate a chi si inventa concetti surreali di "famiglie naturali" solo per escludere e discriminare l'omosessualità. Il razzismo è una brutta bestia da sconfiggere, una delle peggiori e l'omotransfobia ne fa parte a tutti gli effetti.

I calciatori gay ci sono, ci sono sempre stati e ci saranno sempre, come i giocatori eterosessuali. Non è una questione privata, come si potrebbe pensare. Lo potrebbe essere in una società normale, civile, dove nessuno si azzarderebbe a guardarti male, a fare battute ciniche sulla tua sessualità, sulla tua identità, sul tuo orientamento, su quello che tu sei. Se fosse un mondo giusto e migliore questo discorso non avrebbe alcun senso. I giocatori dovrebbero studiarsi la Costituzione italiana, almeno nei suoi principi fondamentali: un breve corso non potrebbe mica far male, li renderebbe migliori, visto che se il calcio italiano è in difficoltà, almeno la Costituzione continua a rimanere una grande eccellenza nel mondo. Un corso breve, sul rispetto dei diritti umani, contro ogni razzismo, perchè se si continua così, quel rispetto, che tanto si invoca, altro non diventa che un qualcosa di estremamente vuoto e perverso.

Ci si deve sentire a proprio agio nel campo di calcio: nello spogliatoio, tra i compagni di squadra, si doverebbe vivere l'omosessualità come un qualcosa di assolutamente normale, perchè è assolutamente normale. Potrebbe forse aiutare una giornata speciale, nel calcio, di coming out, che possa facilitare i calciatori a vivere quel momento di liberazione che affrontano come un problema se non come un vero incubo a causa di certi modi di fare e pensare. Il calcio potrebbe dare un grande aiuto alla nostra società sempre più in difficoltà ed in crisi nei suoi valori fondanti la democrazia.