Mai come quest'anno si è verificata una lotta così aperta nel nostro campionato, per raggiungere in classifica un piazzamento utile per l'accesso in Champions!
Mai si era verificato un così altalenante avvicendamento tra il terzo e il quarto posto che, tuttora coinvolge 4 squadre, ma considerando ormai Juventus e Napoli sicure protagoniste per la conquista del primo e del secondo posto, rimane incerta l'assegnazione delle 2 ulteriori piazze.

Le squadre ancora in lizza sono:

Milan punti 48

Inter punti 47

Roma punti 44

Lazio * punti 41 * (1 partita da recuperare in casa contro l'Udinese)

In questa speciale classifica potrebbero però ancora inserirsi Atalanta e Torino entrambe a 41 punti.

Mi sembra inutile esaminare il confronto dei goal fatti e quelli subiti (pur influenti per la classifica finale), poiché in caso di parità tra 2 squadre verrà preso in considerazione il confronto diretto, oppure, nel caso di tre o più squadre in parità si dovrà ricorrere alla classifica avulsa.

A questo proposito, credo che sia determinante il dover considerare, in questo girone di ritorno, i derby Milan – Inter (da disputare il 17 marzo), Lazio – Roma (già disputato e terminato a favore della Lazio per 3-0) e gli incontri incrociati, Roma – Milan (già disputato e terminato in parità 1-1), Inter – Lazio (da disputare il 31 marzo), Milan – Lazio (da disputare il 13 aprile) e Inter – Roma (da disputare il 30 aprile).

Ognuna di queste 4 compagini ha avuto e ha ancora problemi da risolvere che ne condizionano il rendimento. I casi più eclatanti riguardano L'Inter e la Roma.

L'Inter sta cercando ancora di risolvere il problema Icardi che coinvolge tutto lo spogliatoio (allenatore compreso). La dicotomia creata è difficile da ricomporre in breve tempo, anche se Marotta sta ricorrendo a tutta la sua diplomazia per risolvere un caso che si dilunga da troppo tempo, causando malcontenti, invidie e lotte intestine all'interno di una squadra, generando due opposti schieramenti e causando un inevitabile nocumento al rendimento della squadra con effetti collaterali per la classifica nerazzurra.

La Roma affronta il rimanente scorcio di campionato senza Manolas (pare che la sua assenza durerebbe a lungo) e senza Di Francesco,allenatore amato dai suoi giocatori e appena ieri esonerato dalla proprietà in modo forse incauto e affrettato.

I giallorossi hanno richiamato il “Romano de Roma” Ranieri, già collaudato dal sodalizio in un recente passato, l'eroe di Leicester, l'unico che avrebbe accettato (come ha fatto) un contratto di 3 mesi da traghettatore. Ritengo infatti che Ranieri sia stata la soluzione migliore per la Roma, dopo lo scellerato e ingiusto esonero di un allenatore come Di Francesco, il quale ha sempre messo la sua persona “semper in primis pro culpa sua” davanti a ogni evento negativo. Per la compagine Romana, ora tutto dipenderà da come saprà e vorrà reagire lo spogliatoio, dopo l'immeritata eliminazione dalla Champions.

La Lazio ha disputato finora, per vari motivi, un campionato dal rendimento assai incostante.
Rendimento che, se non posso definire in crisi, posso invece confermare che ha raggiunto il culmine negativo durante il mercato invernale, quando le voci rimbalzate nello spogliatoio annunciavano una probabile imminente cessione dell'asso Milinkovic Savic, turbando la concentrazione dell'intero gruppo. A onor del vero devo sottolineare pure, a discolpa della formazione allenata da Simone Inzaghi, gli infortuni che hanno falcidiato in vari periodi e a turno quasi cronometrico, più di un giocatore importante dello schieramento laziale.

La vittoria indiscutibile e incontrastata nel derby romano, comunque, sembrerebbe aver rinfrancato il morale ai giocatori biancazzurri, i quali dovranno ora affrontare con il dovuto impegno il rush finale di questo campionato, onde raggiungere l'obiettivo preposto per disputare la Champions.

Il Milan, partito con serie ambizioni per raggiungere l'obiettivo del quarto posto, ha attraversato una crisi di identità tra novembre e dicembre, in cui Gattuso ha dovuto ricorrere a tentativi con prove di moduli di schieramento differenti per raggiungere il giusto assemblaggio della formazione. La vicenda Higuain intanto, aveva tenuto in tensione tutto lo spogliatoio rossonero, alternando risultati negativi e positivi, nella misura in cui l'umore del giocatore argentino ne condizionava il rendimento di tutta la compagine. Il mercato invernale poi, ha dato il giusto equilibrio ai rossoneri, consegnando alla formazione allenata da Gattuso due assi del calibro di Paquetà e Piatek, capaci entrambi di infondere fiducia a tutto l'ambiente milanista. Mi sento di affermare che, ora, la formazione meneghina ha trovato una organizzazione di gioco discreta per una resa migliore. Sottolineo infatti che la difesa del Milan, oggi, incassa pochi goal, quando invece prima, in occasioni diverse e soprattutto in quelle derivanti da gioco fermo, la porta rossonera veniva regolarmente violata. Lo spirito di gruppo infuso da Gattuso a tutti i giocatori ha poi fatto il resto. Certamente la spinta propulsiva non è ancora al top e pertanto si dovrà migliorare l'apporto dei singoli nelle fasce, zone in cui la formazione del Milan dovrà e potrà presto trovare la soluzione più efficace, mettendo Piatek in condizione ideale per segnare. Riepilogando, devo far notare che attualmente, il Milan si trova terzo in classifica. Ciò significa che, insistendo con questo atteggiamento di concentrazione e di lavoro ben programmato, potrà confermare la posizione di classifica acquisita senza temere cedimenti improvvisi e imprevedibili. Infatti credo che sicuramente, la formazione di Gattuso potrà migliorare ancora di più, raggiungendo l'obiettivo che noi tutti ci auguriamo di ottenere.

Una fiammella di speranza è ancora concessa per tutte le squadre sopracitate. Sta a loro non farla spegnere durante il difficile cammino di queste ultime dodici giornate di campionato!

Vorrei infine dedicare l'attenzione alle squadre italiane rimaste in lizza nelle coppe Europee.
La mia esortazione va alle due squadre impegnate in Europa League, il Napoli e l'Inter, affinchè non recedano dall'impegno gravoso di continuare la corsa fino alla finale del torneo. Il compito non sarà poi del tutto difficile, qualora le gare saranno affrontate con la mentalità giusta che richiede la competizione europea. L'approccio a una gara di coppa europea dove è prevista l'eliminazione, richiede un comportamento in campo votato al sacrificio e all'impiego della massima energia dei singoli e del gruppo. Una gara ad eliminazione Europea la si deve affrontare senza sbagliare nulla, senza pensare al risparmio di energie da profondere nella partita di campionato vicina da affrontare.

Quindi anche per queste due nostre formazioni, è ancora accesa una fiammella di speranza. Sta a loro non farla spegnere durante il prosieguo della competizione europea!

Dulcis in fundo la Juventus! Ho voluto di proposito lasciarla per ultima, poiché merita un discorso a parte. I bianconeri hanno dominato in lungo e in largo il campionato e hanno dimostrato di essere senza alcun dubbio la formazione più forte! Ai suoi giocatori si richiede di affrontare l'impegno in campo con “l'animus pugnandi” indispensabile per fronteggiare la formazione spagnola dell'Atletico Madrid. Non ci saranno calcoli da fare, non ci sarà spazio per atteggiamenti sparagnini, non ci dovrà essere quell'atteggiamento spavaldo di chi sa a priori di essere il più forte! Gli avversari vanno tutti temuti e rispettati, ma la Juventus dovrà essere consapevole che vincendo e superando questo impegno di Champions per passare ai quarti, il morale di tutta la squadra e la consapevolezza di pensiero si innalzeranno per confermare la volontà di arrivare a centrare l'obiettivo preposto. A niente varranno gli accorgimenti tattici di Allegri se non saranno supportati dalla volontà di superare il turno. La Juventus è capace di compiere grandi imprese in Europa, lo dimostrano i risultati acquisiti in Champions in questi ultimi due anni, quando squadre come Barcellona e Real Madrid sono state superate dall'impeto agonistico della formazione juventina con punteggi esaltanti. L'Allianz stadium di Torino farà la sua parte, ma Allegri e i giocatori juventini facciano la loro parte! Essi saranno chiamati a scrivere per la storia, un capitolo che dovrà vederli protagonisti con l'onore e l'onere di ben rappresentare il calcio italiano in Europa.

Quindi anche per la Juventus è ancora accesa una fiammella di speranza. Sta a loro non farla spegnere nella partita di ritorno contro gli spagnoli di Simeone!

 

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