24 luglio 2017. Questa data coincide con l'arrivo di Federico Bernardeschi alla Juve. Le speranze su questo giocatore, che aveva incantato Firenze i suoi tifosi, un passaggio di proprietà mai digerito a Firenze, visto che la Juve è una delle squadre più odiate, calcisticamente parlando.

Tutto è partito da quel trasferimento, quello Roberto Baggio, personaggio mai banale, che arrivò a Torino 18 maggio 1990. I tifosi, a differenza per Federico, uscirono dalle proprie case e si riversarono in piazza per manifestare il proprio dissenso; un pezzo di cuore asportato dall'organismo della Fiorentina e donato, su un piatto d'argento, agli eterni rivali bianconeri. Il resto  è storia, con la conquista da parte del Divin codino dele più alto riconoscimento individuale per un calciatore virgole pallone d'oro nel 1993. 

Sia chiaro, Baggio e Bernardeschi sono giocatori con caratteristiche fisiche, atletiche e tattiche differenti, ma la licenza  di metterli in paragone me la prendo. Baggio non trovò difficoltà in quella grande Juve, che tre anni dopo la conquista del pallone d’Oro, vince la Champions ma senza “Raffaello”, ma con “Pinturicchio”.
Il problema sembra di altra natura: Sarri è partito con lui trequartista, ottenendo scarsi risultati, poi passaggio al tridente con Douglas Costa, per poi ritrovarsi un' altra opportunità  grazie all’infortunio del brasiliano. Sarri ci  ha preferito Ramsey, prima dell'infortunio, e poi Dybala, componendo un  tridente tanto bello tanto difficile da sostenere tatticamente e fisicamente. Omologo discorso con Allegri, che l’ha provato un po’ in tutte le maniere, trequartista, ala, seconda punta, mancavano veramente pochi ruoli per poi ricoprire tutto il rettangolo verde. Negli occhi dei Juventini rimane la partita che sembrava, almeno sulla carta, la svolta per lui: quella rimonta con l'Atletico Madrid, dove Ronaldo fu il mattatore assoluto, ma dove il ragazzo di Carrara di certo non ha fatto da comparsa, come tutta la Juve.

A Vinovo ci sono i lavori in corso per quanto riguarda Federico, confermati anche da Sarri, per lui si parla di un lavoro per trasformarlo in una mezzala, visto che anche il deficit a centrocampo della Juve, che non è da sottovalutare.
Solo il tempo ci dirà se questa novità tattica si vedrà in Coppa Italia con l’Udinese e se sarà un nuovo inizio per questo ragazzo, un fiore non ancora sbocciato, con una mentalità tutta da dimostrare!