Permesso! Entri pure Massimo e si accomodi. Dunque, mi parla il direttore della filiale, lunedì mattina alle 10 presentiamo il nostro nuovo centralino telefonico alla sede regionale della Sip di Bari, ho già organizzato la trasferta, partiranno gli ingegneri Bruni e Tommasi per la presentazione tecnica e commerciale e lei per l'allestimento e le prove tecniche.
Bene! Però dovrete partire di domenica pomeriggio per essere pronti per l'indomani mattina in direzione regionale Sip. La segretaria vi ha prenotato un volo Alitalia per le 17.45 è tutto Ok? 
Sig. Direttore le spiace se io raggiungo Bari domenica mattina anzichè sera? No... no... come desidera... ma non vuole pranzare con la sua famiglia domenica? Beh... per una volta faccio uno strappo... come meglio crede Massimo però deve provvedere lei al cambiamento di orario e di volo... va bene grazie Direttore... aspetti, non ho finito, il martedì mattina sempre alle 10 dovrete essere a Palermo presso la direzione regionale della Sip per ripetere la stessa presentazione del giorno prima a Bari che lascerete verso le 17 e vi attenderà un taxi per l'aeroporto di Bari Palese dove un volo di un paio di ore vi condurrà a Palermo... un paio di ore Bari Palermo!?... Ma che razza di aereo è??... Non c'è volo Alitalia per quella tratta, ma c'è solo una compagnia low cost che lo effettua... ma sarà sicuro?!?... Massimo, via, pensi piuttosto che tutto funzioni bene, da queste presentazioni ne va il nostro fatturato!... Non si preoccupi direttore!

Quella domenica il Milan giocava alle ore 15 allo stadio San Nicola, la 14ma di ritorno affrontando il Bari, decimo in classifica, mentre i rossoneri erano secondi dietro la Sampdoria che avrebbe affrontato in trasferta il Lecce.
Io atterai all'aeroporto con un volo Alitalia in tarda mattina, poi con un autobus raggiunsi il centro città, mangiai velocemente un panino e mi recai allo stadio San Nicola, dove una bolgia di tifosi baresi stava accerchiando l'auto del presidente Matarrese in arrivo, mentre un centinaio di metri più avanti scendevano a decine dai pullman i tifosi rossoneri accorsi numerosi con la speranza di agguantare la Sampdoria avanti solo di tre punti e tutti noi, me compreso, speravamo in uno scivolone della capolista per poi sognare nelle restanti due partite (allora il campionato assegnava 2 punti alla vittoria). 
Ma purtroppo si perse quella partita per due reti ad una con una doppietta realizzata dall'ex interista Joao Paulo e per noi accorciò le distanze Simone, ma dirà Sacchi a fine partita che il Bari aveva meritatamente vinto, anche perchè il Milan dopo il 3 a 0 della Samp sul Lecce aveva tirato i remi in barca e a nulla valsero i preziosismi dei nostri Gullit. Donadoni, Ancelotti e Van Basten, giocammo lasciando troppa palla e campo agli avversari.
Quell'anno, il 1991, il Milan si classificò al secondo posto dietro la Sampdoria, vincitrice dell'unico scudetto della sua storia grazie al mitico duo formato da Gianluca Vialli (capocannoniere con 19 reti) e Roberto Mancini, terza arrivò l'Inter.

Terminata la gara andai a piedi verso il centro città e raggiunsi il nostro Hotel dove trovai nella hall i due ingegneri Bruni e Tommasi appena giunti con il volo da Roma.
La mattina seguente ci fu la presentazione del nostro prodotto in Sip e alle 17 un taxi ci portò all'aeroporto di Bari Palese. Il cielo che era stato sereno tutto il giorno divenne all'improvviso scuro, plumbeo e minacciose nubi basse non erano certamente un buon viatico per l'imminente volo. Il bus dell'aeroporto ci portò dal terminal verso l'aeromobile e passò in sequenza un paio di DC9 e poi un Boeing e poi un altro DC9 ma proseguiva sempre la sua corsa, io cominciai ad intravedere la fantozziana scena del film che portava in viaggio premio i pensionati dell'Inps in un aereo carretta verso una imprecisata località del nord, ma alla fine si fermò di fronte ad un piccolo bimotore turboelica, un certo aeromobile di fabbricazione britannica JetStream 31, una sola scaletta d'ingresso, privo di hostess, l'equipaggio era costituito da due sole persone, comandante e copilota.
Io e i due colleghi in uno stato di generale preoccupazione salimmo la scaletta di soli 5 pioli per entrare nell'abitacolo, a dire il vero molto basso, l'ing. Tommasi alto 1.85 mt. sfiorava la sommità, ci accomodammo, l'aereo disponeva di 18 posti e soltanto uno rimaneva vuoto! I nostri bagagli li sistemammo sulla coda, dove c'era una specie di maxicontenitore, tipo aerei cargo.
Qualche minuto dopo il comandante accese i due motori il cui rombo era molto somigliante alle moto Guzzi anni 40. Iniziò a rullare sulla pista e poi pian piano, quasi a stento riuscì a staccarsi e cominciare a prender quota puntando il suo muso in alto, ma iniziò a piovere ed in pochi minuti, la pioggia divenne grandine, ne avvertivamo il rumore sopra le nostre teste come fossero tante sassate, d'un tratto cadde un fulmine che sicuramente colpì qualche parte del piccolo aereo che si piegò sulla sua destra, nella cabina i 17 passeggeri cominciarono a dare segni di preoccupazione, una coppia di anziani in fondo recitava orazioni, io ero a fianco dell'ing. Bruni, già madido di sudore, ma il bimotore stava sempre lottando nel pieno della tormenta proprio sul nostro percorso, eravamo sopra Le Murge, forse saremmo stati intorno a quota 2500/3000 mt. il comandante aveva compreso il panico generale che si era creato e si voltò, con la cloche in mano e, ma sembrava veramente una scena da film, ci disse a voce alta (il cockpit era aperto senza porta e si vedeva tutto il quadro strumenti) di stare tranquilli e che l'aereo, superato in altezza altri 1000/1500 mt., si sarebbe lasciato alle spalle quel maledetto fortunale..." Ma allora - urla dal fondo un passeggero - se era previsto brutto tempo in quota che ca...o è decollato a fare?... Vuol farci morire tutti?"  Il comandante con molto sangue freddo mentre un altro fulmine ci faceva ancora sobbalzare invitò nuovamente alla calma e per rassicurarci indicò il centro del cruscotto dove una specie di oblò  (il radar) ora tutto blu scuro sarebbe a breve diventato tutto giallo per segnalare la fine della perturbazione, e così, grazie a Dio, accadde, passarono altri 10 minuti circa di suspence, ma alla fine si materializzò quel cambio di colore sul radar ed anche un nostro agognato cambio: il ritorno nel mondo dei vivi! 
Quella compagnia low cost, che vantava una flotta di 6 aeromobili, fallì alcuni mesi dopo, il suo nome era AliBlu ed io da quel giorno non volerò mai più!

Il piccolo bimotore atterra a Punta Raisi con circa 25 minuti di ritardo uscimmo tutti sbandanti ed impauriti come se avessimo assistito alla visione di un film di Dario Argento, ma il peggio sembrava passato(?). Dopo una buona cena in riva al mare in un ristorante di Mondello, dopo la brutta esperienza pomeridiana, mi svegliai il mattino alle 7 in un hotel del centro di Palermo, in quanto dovevo allestire la presentazione del centralino per la relativa dimostrazione. Entrai nel palazzo dell Sip, un edificio di sette piani, l'evento si sarebbe svolto nella sala conferenze al quinto piano. Caricai tutto il necessario riposto in tre scatoloni in un ascensore molto ampio, tipo ospedale, entrarono con me due signori ed una signorina: "che piano prego...3°...io vado al 5°....e io al 6°...ok, grazie! L'ascensore si ferma alla prima prenotazione e cioè al terzo piano, ne esce un signore e riparte subito per raggiungere il quinto piano, quando di colpo, come fossimo su una catapulta al luna park, l'ascensore cade con una velocità folle verso il basso; passano 4,5,6 secondi interminabili, poi, dopo aver visto la morte negli occhi, la cabina è come lacerata  dal suono di un tonfo pauroso che fece sbalzare in alto noi tre per oltre un palmo quasi a sfiorare il tetto dell'ascensore. Erano entrati in funzione i freni di emergenza... terrore, gelo, sguardi pietrificati, non proferimmo parola, forse bisbigliavamo, mentre il pollice della signorina si arrossava a furia di premere l'allarme, qualche benaugurante giaculatoria.
Il soccorso arrivò solo dopo 15/20 minuti, dei quali gli ultimi 5 trascorsi al buio per mancanza di luce (emergenza compresa). Quando sentimmo un rumore meccanico ed avvertimmo che la cabina veniva sollevata manualmente, ci rendemmo conto del salvataggio in corso, la cabina fu portata a livello del pianerottolo e poi si spalancarono le porte e nel rivedere la luce vedemmo di fronte a noi due vigili del fuoco, l'uno ci disse: "tutto bene?"... sì,sì tutto Ok!... e l'altro: "ma cos'è questo strano odore!!"

La riunione iniziò con mezz'ora di ritardo, terminò alle 13 e dopo la pausa pranzo riprese alle 14. Seguì una dimostrazione tecnica e commerciale e il tutto terminò alle 16.30. All'uscita ci attendeva un taxi per riportarci all'aeroporto dove un volo Alitalia ci avrebbe ricondotto in serata nella capitale. Feci le scale a piedi mettendo nell'ascensore solo le scatole e trovai sull'atrio il taxista che ci attendeva, i due ingegneri erano già saliti a bordo e mi fecero cenno di salire ed io di risposta: No, non vengo, non prendo più l'aereo... Ma dai Massimo non vorrai scherzare!... E con cosa torni?... Con il FerryBoat... ma arrivi domattina... e chi se ne fotte!!... Però arrivo!... Buon viaggio ragazzi, ci vediamo in ufficio".


Sono le 21 circa, mi squilla lo StarTac, apro il flip è mia moglie: "...Beh, come va, sei a Fiumicino ti vengo a prendere?... No cara sono tra Scilla e Cariddi... dove sei!?... Sono sul ferry boat sullo stretto di Messina... Massimo ma non dirmi... ma sei in treno!... ma non dovevi prender l'aereo?... è una storia lunga poi ti spiego... ma quando arrivi?... domani mattina cara, domani alle 11 a Termini. Ma che peccato, ti avrei preso all'aeroporto e avremmo cenato in quel bel ristorantino a Fiumicino, in riva al mare... e dai sarà per un'altra volta, domani da Termini ce ne andiamo in centro, a piazza di Spagna... conosco un posticino che si mangia da favola!!... va bene Massimo, un bacio!... Anche a te, amore! Buona notte.


Massimo 48