La notizia del giorno, la nascita di una Super Lega Calcistica, è destinata ad aprire scenari totalmenti inaspettati. Amo talmente tanto il calcio da evitare di analizzare se sia una scelta giusta o sbagliata, penso solo che sia un argomento di discussione da almeno vent'anni e se si arriva ad annunciare un cambiamento così "epocale", a pochi minuti dallo scoccare della mezzanotte, di un'anonima domenica di aprile, qualche cosa di strano ci stia sfuggendo.

Nella mia attività di imprenditore ed organizzatore di eventi, culturali e sportivi, mi è capitato spesso di organizzare conferenze stampa di presentazione, quindi posso evidenziare quanto sia inusuale, quello che è accaduto. Dodici Club calcistici, fra i più conosciuti e seguiti al Mondo, annunciano che daranno vita ad una nuova manifestazione sportiva e lo fanno, non in "pompa magna", con presidenti, stemmi, trofei vinti e loro Campioni, ma a tarda notte, con un breve comunicato stampa, che da tanto l'impressione di voler essere un avvertimento, un segnale di essere "quasi pronti", volendo obbligare l'UEFA e il suo Presidente ad essere più disponibile, poichè la Champions allargata e programmata per il 2024, non deve essere approvata, in data odierna, poichè non accontenta le richieste dei "scissionisti".

Ad indebolire ulteriormente questa forzatura sono le assenze di altri tre club, due tedeschi e uno francese, che avrebbero dato un peso ben superiore a questa azione che oggi può contare solo su tre nazioni. L'Inghilterra, rappresentata da sei Club, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester Unt e Tottenham, l'Italia con tre formazioni: A.C. Milan, Inter e Juventus e la Spagna con le due squadre di Madrid, Atletico e Real e il Barcellona. Il rifiuto del Bayer Monaco ha un peso specifico molto importante, che abbinato alla medesima scelta del Borussia Dormunt priva, gli ideatori, di un bacino di appassionati enorme. Così come non avere il Paris Saint Germain fra le squadre promotrici di questa iniziativa lascia estranea la Francia e un senso di operazione troppo parziale e incompleta per decollare nel modo migliore. 

Mi sembra facile sottolineare che per inseguire "facili guadagni" si sia continuato a sbagliare il percorso. Eppure entrate sempre più grandi non hanno migliorato la situazione, anzi hanno prodotto solo alla crescita esponenziale dei debiti. Andavano ristrutturati i campionati e non è mai stato fatto. Bisognava costruire gli stadi. Bisognava salvaguardare uno Sport, investendo sui vivai e non sui procuratori. Logico che se la Seria A fosse a diciotto squadre, con solo due retrocessioni, ci sarebbero più competitività e più risorse. Mentre si è preferito dare il "paracadute economico" per chi retrocede. Ma quando mai si rimborsa chi perde? Due gironi di Serie B a venti squadre, con soli tre stranieri tesserati. Tre gironi di Serie C a diciotto squadre e poi tutto dilettantismo. 

Scelte, forse difficili, ma che avrebbero tracciato un percorso. Viceversa oggi si è creato un "Mostro", che senza soldi fallisce e che cerca soluzioni per aggirare le regole, per non dividere la "torta economica" in troppe fette, di cui molte, "mangiate" anche da chi non partecipa al gioco. L'UEFA non è priva di colpe se si è arrivati a questa situazione. Gestire somme ingenti e poterle destinare a proprio piacimento, non è certamente la soluzione migliore, ma non va dimenticato che è Lei a comandare il gioco e scegliere lo scontro può essere molto rischioso. La cosa più bella di ogni competizione sportiva è riuscire a garantire ad ogni partecipante la possibilità di gareggiare per vincere. Cullare il sogno, qualunque esso sia. Portare il calcio fuori da questo schema può essere, remunerativo, ma molto rischioso e mi domando come possano Proprietà, magari transitorie, (ed ogni riferimento a Milan e Inter, non è per nulla casuale ) prendere decisioni così importanti.

Personalmente credo che la Super Lega verrà riposta in un cassetto. Senza UEFA non ci sarebbero gli arbitri e i giocatori, privati del tesseramento e delle Nazionali potrebbero  essere i primi a boicottare l'iniziativa. I "Grandi Club" penalizzati dal Covid e consapevoli di essere trainanti per tutto il movimento, pretendono un risarcimento, un contributo economico extra, necessario per poter continuare a garantire spettacolo e Campioni, non vogliono rinunciare a giocare nei propri campionati e neppure delegittimare l'UEFA, ma solo SOLDI, non sarà né bello né sportivo, ma è ciò a cui puntano o almeno tentano di arrivare, cercando un bluff forse già smascherato.