In un 14 giugno del 2016 a Bergamo arriva un allenatore che di esperienza ne ha già fatta tanta ma che probabilmente non sa che in quella città sarà ricordato per sempre. Non inizia nel migliore dei modi l’avventura di Gasperini che sin da subito viene messo in discussione. Il presidente e lo staff però hanno fiducia in lui che non delude anzi, in 3 stagioni porta l’Atalanta a giocare in modo propositivo e riesce a trovare il giusto equilibrio tra vecchia guardia e nuove leve che il settore giovanile di Zingonia sforna in quantità industriale. Giocatori come: Kessie, Bastoni, Spinazzola e tanti altri riempiono le casse della società che sferra il colpo Duvan Zapata, l’acquisto più oneroso della storia del club per ben 25 milioni di euro. La stagione della svolta è la stagione 2018/19 dove la dea si qualifica per la Champions League con 103 gol fatti: record di sempre.

Questo è solo l’inizio di una storia che può solo essere ammirata
La stagione 2019/20 è una stagione che non sarà mai dimenticata, non solo per il Covid, ma anche per una dea che quando scendeva in campo faceva dimenticare a tutta Italia che la situazione era drammatica. Bergamo è stata una delle città più colpite dal Covid in Italia e proprio per questo a Lisbona l’Atalanta giocherà con un grande peso sulle spalle: portare alto il nome di Bergamo nel mondo. Bisogna però fare dei passi indietro e tornare ad agosto 2019 quando inizia la stagione. Il cammino in campionato inizia con alti e bassi ma in Champions inizia quello che sembrava essere uno dei più grandi fallimenti del calcio italiano in Europa, ricordo la partita a Zagabria come se fosse ieri: infatti il cammino dell’Atalanta inizia contro una squadra che sembrerebbe essere alla loro portata ma non è così, Orsic e compagni surclassano sotto tutti i punti di vista l’Atalanta capitanata dal Papu Gomez. 4-0 e tutti a casa, Gasperini nel post partita disse 'ci hanno fatti neri...' . Ricordo che in quel momento pensai che l’Atalanta proponesse lo stesso gioco di qualunque altra squadra europea ma con interpreti di livello inferiore. L’incubo europeo continuò, a San Siro dopo 90 minuti di bel gioco della dea il maxi schermo dice Atalanta 1 Shakhtar donetsk 2. La Gazzetta dello sport in prima pagina scriverà “coppa stregata” perché la fortuna volta le spalle a Gomez e compagni. La terza gara del girone vedrà l’Atalanta affrontare il City di Guardiola, 5-1 una vera e propria disfatta. Al giro di boa l’Atalanta è ultima con zero punti guadagnati. Qui inizia quella che è una storia che Bergamo faticherà a dimenticare. A San Siro arriva il City che viene fermato dalla dea per 1-1: primo punto in Champions per la dea. Tocca allo Zagabria che all’andata aveva umiliato l’Atalanta ma la storia non si ripete, Muriel dal dischetto e il Papu a inizio ripresa sigillano i 3 punti e riportano l’Atalanta vicina a una qualificazione che 2 giornate prima sembrava soltanto un miraggio. Nella sesta e ultima giornata di quel girone l’Atalanta ha bisogno di 3 punti e di sperare che il City vinca contro la Dinamo Zagabria. Castagne la apre e Gosens la chiude, 3 a 0 Atalanta e ottavi di finale raggiunti, il sorteggio non poteva andare meglio, infatti poteva capitare qualunque prima classificata dei gironi all’Atalanta e capitò il Valencia: la squadra con la rosa meno forte, ma pur sempre più esperta rispetto all’Atalanta. L’andata si gioca a San Siro (con il pubblico), l’Atalanta propone un gran calcio e grazie alle reti di Hateboer, Ilicic e Freuler vince 4 a 1 e fa un passo verso il turno successivo, ma è pur sempre la Champions League e l’errore da non commettere è senza alcun dubbio quello di abbassare la guardia. Il ritorno si gioca al Mestalla sito in Valencia, è il 10/03/2020 una data che sarà ricordata a lungo poiché segna l’inizio di una pandemia che ancora oggi ci costringe a stare rinchiusi in casa. Il Mestalla è vuoto (una cosa ormai diventata normale ma non per quel periodo) ma lo spettacolo non manca, sale in cattedra Josip Ilicic che segna 4 gol e fa vedere al mondo la forza della dea. 3-4 il risultato finale e Atalanta ai quarti di Champions. Passano i 3 mesi più brutti della storia recente di Bergamo e si torna a giocare in campionato che termina con 98 gol fatti e 3 posto in classifica confermato. Come ogni favola però esiste una fine e stavolta non è un lieto fine perché l’Atalanta ai quarti pesca il PSG di Neymar e Mbappe, sarà una partita strana, senza pubblico e con molti silenzi dettata dalla concentrazione e dalla paura, ma Bergamo urla di gioia al 26esimo per un gol di Pasalic all’incrocio dei pali, darà speranza e consapevolezza a tutta la squadra. La partita prosegue, con il PSG che attacca a ritmi infernali e l’Atalanta che prova a gestire un PSG spinto da Mbappe e compagni, l’ultimo entrato solo al 60esimo spacca la partita.
Lui è l’arma in più che mancava a Tuchel nel primo tempo, ma nonostante questo l’Atalanta tiene finchè al minuto 90 un lancio su Neymar infrange le speranze di tutti, che con un 1 2 devastante spegne l’entusiasmo di una Bergamo che non può essere che onorata di veder giocare ogni domenica Ilicic e compagni.