Le voci di mercato danno per probabile per fine stagione l’addio degli ultimi campioni affermati rimasti in rosa.

Sembra che molto dipenderà dal piazzamento o meno nelle prime quattro, ma logica e coerenza imporrebbero comunque di completare il percorso già iniziato da Monchi.

Gli errori dell’ex ds della Roma sono stati molti e decisivi per l’andamento della stagione.

Da Olsen, rivelatosi un sostituto troppo al di sotto del livello dei due predecessori Szczesny ed Alisson, al reparto difensori centrali, dove Marcano ha fallito come prima di lui Moreno e Bianda, al netto dell’infortunio, resta niente più di un prospetto interessante come tanti altri.

Dal reparto terzini, dove Kolarov, unico acquisto senz’altro azzeccato nel ruolo, va ormai per i 35, Karsdorp, al netto degli infortuni, mostra grande fragilità difensiva e Santon, per quanto riemerso agli abissi toccati a Milano, reta al massimo una buona riserva.

A centrocampo, dove i principali acquisti Nzonzi e Pastore hanno ampiamente deluso e manca tuttora una valida alternativa nel ruolo di DDR, per finire con l’attacco, dove Schick, strapagato, ancora non sembra in grado di surrogare Dzeko.

Anche nell’operato di Monchi c’è però qualcosa da salvare e mi riferisco sopratutto alle basi di una rifondazione basata su un nocciolo duro di giovani talenti italiani come i due Pellegrini, Zaniolo e Cristante.

A questi ultimi, sempre stando alle indiscrezioni di calciomercato, nelle intenzioni dell’ex ds avrebbero dovuto aggiungersi quest’estate Mancini x la difesa ed uno tra Barella e Tonali per il ruolo vacante di alternativa a Derossi.

La speranza è che questi intenti vengano confermati ed ampliati, ad esempio cedendo Olsen e prendendo al suo posto un giovane talento italiano nel ruolo come Cragno (Meret, purtroppo, è già andato..).

Di converso, è auspicabile che il rinnovamento della rosa prosegua con la cessione di giocatori prossimi alla trentina ed oltre come Dzeko, JJesus, Pastore, Nzonzi, Perotti, Marcano etc.., tutti con ingaggi più o meno pesanti ed i primi due anche vicini alla scadenza del contratto.

In tal modo, a prescindere dal conseguimento del bonus champions, si otterrebbero risorse importanti, da aggiungere a quelle derivanti dalla cessioni di alcuni esuberi in prestito, per puntare all’auspicato completamento del rinnovamento Made in Italy, considerato che i solo acquisti di Tonali, Cragno e Mancini implicherebbero un esborso di circa 70-80 milioni.

Il conseguente abbattimento del monte stipendi consentirebbe inoltre di trattare con maggiori margini rinnovi delicati e fondamentali per mantenere questo intento, a cominciare da quelli di Zaniolo, Pellegrini e El Sharaawy.

Venendo al capitolo allenatore, per coerenza servirebbe un’allenatore in bravo a valorizzare i giovani, uno come il troppo frettolosamente esonerato Di Francesco.

Si parla invece big come Conte e Sarri. Per carità bravissimi ma entrambi per ragioni differenti poco vocati con i giovanissimi.

Squadre come l’Ajax ed il Borussia Dortmund dimostrano che puntare sui giovani può essere una buona idea anche per il conseguimento di risultati sportivi d’eccellenza e non solo per motivi di crescita e bilancio.

Questa è la via da seguire, magari a costo di sopportare un’altra stagione di purgatorio.

Il timore è che nel prossimo mercato pedine fondamentali per il futuro come Zaniolo e Pellegrini vengano sacrificate sull’altare dei conti.

Si tratterebbe dell’ennesima prova dell’incapacità della dirigenza giallorossa di far tesoro degli errori, oltre che della mancanza di un vero progetto in prospettiva.