Un rigore inesistente, inventato di sana pianta dall’arbitro Di Bello di Brindisi (che in questo caso diventa il sig. Di Brutto per i Romani), all’87 minuto di gioco tiene “temporaneamente” i giochi aperti per la conquista dello scudetto 2019-2020. Questa sera dipenderà tutto dalla Juventus di Maurizio Sarri. Costi quel che costi. È una questione di vita e di morte, di orgoglio e pregiudizio e chi ne ha più ne metta.
Con un pareggio, infatti, il tecnico toscano metterebbe una seria ipoteca per lo scudetto. Game Over; The End; Game, Set e Match per la Juventus.
E mi raccomando Antonio non si strappi i capelli, dopo tanti sforzi fatti per riaverli. Non vorrà fare la fine di Mr. Spalletti? La Juventus, questa sera contro i laziali, non deve sbagliare, perché per la Vecchia Signora sarebbe mortale un passo falso contro una Lazio ormai Immobile. Povero Lotito, due volte poveraccio.
Ha vissuto un lockdown con la speranza che il futuro potesse essere migliore... per l’umanità? Macché per la sua LAZIO. Egoista! La sua ossessione? Vincere lo scudetto grazie a un destino avverso per il mondo. Ben ti sta, caro Lotito, così impari a sfidare l’universo e le sue leggi astratte. Però, in questo blog di calcio, ci tengo a fare emergere le qualità alberganti in ognuno di noi. E infatti per rendere meglio l’idea dell’uomo Lotito vorrei citare una tra le sue frasi più belle: Nel calcio mi ispiro al grande Manzoni. L'utile per scopo, il vero per soggetto, l'interessante per mezzo (ma cosa diamine significa?).
Mi piace anche il Pascoli: anzi in questo periodo mi sento un po' come il "suo" fanciullino... Beh questo verso è molto più comprensibile. Beh, con otto punti di distanza dalla capolista come dargli torto. Anche io se perdessi il lavoro, in questo periodo difficile, mi sentirei il fanciullino di Cristiano. Ronaldo? Macché di Malgioglio. Gelato al cioccolato dolce e un po' salato. Comunque diamo a Lotito quello che è di Lotito. Le frasi del Presidente “‘de la Lazio” ormai sono dei veri è propri aforismi da utilizzare per i migliori auguri di compleanno. Soprattutto per quelle feste ove manca l’intrattenitore: il clown.  

Ma veniamo alle note dolenti. L’argomento del giorno sono le dichiarazioni di Conte.
Pover’uomo in questo periodo è sotto il ricatto dei Paesi frugali. È questo è Giuseppe il Presidente del Consiglio. Poi c’è l’altro Conte, il polemico della Pinetina. Nonché corregionale di Giuseppe. Nonché l’ex allenatore della Juventus e ora allenatore dell’Internazionale di Milano. Mamma mia che casino, non ci sto capendo più niente. E voi? God Save the Queen.

Il bel Antonio si è lamentato a mezzo stampa sul calendario della sua squadra. Dopo i novanta minuti di gioco Conte ha chiosato furente contro tutti; il salentino aveva un diavolo per capello. 
Ma prima facciamo un piccolo passo indietro. Prima della partita contro la Roma, Il sole del Salento indorava i suoi capelli. Perché per essere interisti è necessario non saperlo. Poi dopo il pareggio riacciuffato per i capelli agli ultimi minuti di gioco, l’allenatore ha sbattuto i pugni sul tavolo, dichiarando in diretta tv: “Folle, fatto per mettere in difficoltà l’Inter”.
Ieri notte non ho dormito, troppi pensieri per la testa, ma uno su tutti mi assillava: Non è che Antonio Conte si sente il fanciullino di ………
Gelato al cioccolato dolce e un po' salato.

Testina di cappero