Siamo un popolo cui storicamente manca l'equilibrio di giudizio. Abituati ai facili entusiasmi e ad ancor più facili pessimismi. Incapaci di evitare gli osanna a chi ancora deve vincere e sempre pronti a massacrare chi sta perdendo, dimentichi di quante volte in passato la storia ha preso poi strade diverse... ma in fondo perchè preoccuparsene visto che l'altra specialità italiota è quella del salto in corsa sul carro del vincitore.
Non siamo ancora fuori dal mondiale ma già Ventura è stato processato, condannato e lapidato sulla pubblica piazza.
Se lunedì dovessimo passare e magari ci trovassimo in campo il 17 Luglio a Mosca (ne dubito ma non per colpa del Gian Piero genovese) la totalità dei critici, censori e giudici assortiti, che oggi ne chiedono a gran voce la testa, sarebbero in pole position a tessere lodi e adulare il nostro CT.

Voglio invece proporre un'analisi più pacata (che ovviamente sarà subissata di pollici versi in questo clima di caccia allo stregone che si è creato!) e forse un po' più aderente alla realtà delle cose.
Intanto ci ha detto subito male l'abbinamento dei giorni eliminatori. Sapevamo fin dall'inizio che saremmo dovuti passare per gli spareggi, perchè quando ti tocca la Spagna tocca anche ammettere che sono bravi e accodarsi, ma anche le varie Francia, Inghilterra, Serbia, Polonia, Portogallo, Islanda che sono tranquillamente a Mosca, fossero capitate nel girone con le furie rosse oggi sarebbero qui a giocarsela in questi 180 minuti di dentro o fuori da paura.

E agli spareggi ci è toccato un avversario scorbutico il giusto, questa Svezia che a Stoccolma ha battuto anche i francesi e che sul campo ha messo poca tecnica, ma tanto cuore e fisicità, portando la partita su un piano che a noi non piace.

Poi è giusto fare anche una valutazione oggettiva e obbiettiva dei primi 90 minuti. Non abbiamo giocato bene ma non è che Rohden (gran bel giocatore) e compagni abbiano fatto meglio. Abbiamo rischiato poco meno di niente e il loro gol è arrivato da uno sfortunato flipper su un tiraccio inutile da 20 metri. E certamente è colpa di Ventura anche quel palo che trema ancora sul titro di Darmian!! 
Insomma, un pari sarebbe stato più che giusto e se lunedì la Sfiga (con la S maiuscola) decidesse per una volta di non farci compagnia a Mosca ci saremo anche noi.

Il problema casomai è se valga la pena esserci, perché se tanto stentiamo e tanto fatichiamo forse la colpa non è solo di chi sta in panca. Forse è che il nostro calcio oggi è un vigneto abbastanza avvizzito che propone ben poca quantità e ancor meno qualità. Dietro continuiamo ad affidarci a 4 icone che stanno sbiadendo e alle quali non si trova un'alternativa (nemmeno Allegri nella juve ci riesce). In mezzo ci affidiamo a Verratti che è forse il giocatore più sopravvalutato della storia mondiale, a De Rossi cui le primavere iniziano a pesare, ai Candreva e Parolo che dubito sarebbero titolari in club di spessore europeo. Davanti abbiamo due ottimi giocatori come Immobile e Belotti che fanno però fatica a convivere e la cui alternativa è Eder che le partite le vede quasi per intero dalla panchina.

Volete buttare a mare Ventura? Ma chi verrà al suo posto non illudetevi possa fare le nozze coi fichi secchi! Certo qualche errore gli va imputato, come la scarsa fiducia in Jorginho e il poco minutaggio di Insigne, ma risparmiate fiato per sostenere questo gruppo, che non è una grande squadra ma fa quello che può e cerca di farlo al meglio, e non usatelo per processi davvero fuori luogo.

FORZA ITALIA E FORZA VENTURA