QUANDO AL CUOR NON SI COMANDA: C’è da ammettere che fa effetto vederlo di nuovo in veste bianconera, dopo una stagione tutt’altro che indimenticabile. Ciò che è saltato all’occhio vedendo le immagini del raduno bianconero negli ultimi giorni, è stato un Higuain sorridente, rilassato e in sintonia con i tifosi (che gli chiedono di restare), come non lo si vedeva da tempo. Per rendersi conto dell’importanza di tale dettaglio, va fatto un rewind: 1° Agosto 2018, Gonzalo arriva a Milano (sponda rossonera) tra l’entusiasmo dei tifosi del Milan, che lo accolgono con cori, foto e richieste di autografi. Tifosi allora al settimo cielo per un bomber finalmente degno della tanto maledetta maglia numero 9, dopo aver assistito a flop clamorosi come Matri, Torres, Destro, Luiz Adriano e Andrè Silva. Vedendo quelle immagini nei tg sportivi, qualcosa però non tornava: l’argentino era piuttosto freddo e distaccato, scuro in volto, e alle domande dei giornalisti si limitava a rispondere un semplice “Sono contento” con lo stesso entusiasmo di quando si va a pranzare dalla suocera la domenica. Se poi ci si mette il tifoso che cerca di ribargli il berretto, le perplessità (le sue) non potevano far altro che aumentare. Sembra passata un’eternità e invece rieccolo qui, al J-Medical, visibilmente carico e pronto a rimettersi in gioco nella squadra che tanto ha voluto nel 2016 e dalla quale non se ne sarebbe mai andato lo scorso anno. 

“NON E’ MICA DA QUESTI PARTICOLARI…”: A discapito di ciò che pensano i tifosi e la stampa, Higuain rimane ancora un giocatore fondamentale per qualsiasi squadra e (citando appunto il famoso testo de La leva calcistica del ‘68 di Francesco De Gregori), non sarà di certo una stagione non proprio ai suoi livelli a rovinare il suo curriculum di tutto rispetto. Certo, il Pipita è un giocatore estremamente emotivo (vedi la sfuriata dopo il rigore sbagliato e l’espulsione nell’ultimo Milan-Juventus di Campionato), ma va anche considerata che nella sua esperienza in rossonero aveva trovato un ambiente tutto tranne che sereno: i dissapori tra Gattuso e Leonardo, quest’ultimo che rivela in conferenza che il riscatto di Gonzalo dipendeva dalle sue prestazioni (decisione legittima, ma perchè alimentare ancora di più lo scontento di un giocatore emotivamente fragile che di dubbi ne aveva già appena messo piede a Milano?); i suoi compagni di squadra che non lo supportavano a dovere e che facevano fatica anche contro (con tutto il rispetto) il Dudelange.... Nonostante ciò, Higuain in rossonero ha siglato 6 gol nelle sue 15 presenze spalmate in 4 mesi circa: non proprio male, considerato che prima di lui altri attaccanti che hanno fatto decisamente peggio (vedi sopra). La sua successiva esperienza al Chelsea, da lui tanto desiderata già in estate, non si rivela migliore; il suo maestro Sarri contava di rimetterlo a nuovo ma anche l’allenatore toscano è rimasto scottato dal suo rendimento in Inghilterra (5 gol in 14 presenze stagionali, con la consolazione di un’Europa League conquistata non certo da protagonista). I due alla fine si sono ritrovati anche alla Juventus, ma Sarri (almeno per ora) non sembra puntare su di lui nemmeno come seconda o terza scelta, e non è un caso che la società bianconera stia virando su altri attaccanti come Icardi.

MERCATO E NUOVI STIMOLI: Sarà l’effetto Cristiano Ronaldo, che già lo scorso anno aveva contagiato (ricordate la foto durante il raduno?) il Pipita così come successe a Bonucci e come è appena successo a De Ligt in queste settimane, sarà questo amore ancora forte per la Signora, che però non sembra più puntare su di lui, ma Higuain non sembra affatto intenzionato a togliersi di nuovo di dosso la maglia bianconera. Anche i tifosi sembrano pensarla allo stesso modo: per loro l’argentino è ancora un giocatore tutt’altro che sul viale del tramonto, una potenziale ed ottima alternativa ad altri attaccanti come Dybala e Mandzukic e, chissà, anche Icardi. E’ vero, al cuore non si comanda, ma Higuain deve anche tener conto che di società pronte a fare importanti passi avanti per lui ce ne sono. Una di queste è la Roma, in procinto di salutare Dzeko e alla ricerca di un sostituto valido. Certo, il secondo addio in un anno ad una delle squadre top di Europa per un’altra di minor prestigio sarebbe troppo, ma un ruolo di quarta scelta nella squadra bianconera potrebbe essere ancora peggio. Certi amori sono sì belli, ma anche quest’ultimi (se l’altro non corrisponde) sono destinati a terminare. Se da un lato c’è una Vecchia Signora che sembra avere altre preferenze, dall’altro c’è una Lupa più che intenzionata ad accoglierla tra le sue zampe ed aiutarlo a tornare a ringhiare.