Wanda Nara, ci risiamo, e sinceramente il giochino mediatico per mettere pressione alla società ha stancato un po’ tutti. Forse anche gli stessi tifosi interisti. Di sicuro la dialettica mediatica, anziché una trattazione privata nelle sedi opportune, non fa piacere nemmeno alla dirigenza, specie in momento in cui la figura di Marotta serve a irrobustire il concetto di società (finalmente) forte, al di sopra di tutto e tutti. Ma poi ci si chiede il perché delle tempistiche di queste dichiarazioni.

La Sig.ra Nara ci tiene a far sapere che su Icardi ci sono ben 4 club interessati, e senza citarli ne svela 3 su 4: Real, Barça (o Atletico Madrid) e PSG. Il quarto club è una “squadra inglese”. Nell’attesa di avere segnali (o quantomeno smentite) da parte dei club - in qualche modo - chiamati in causa, prendiamo per buono quanto detto dalla moglie del capitano nerazzurro. Di conseguenza, Wanda Nara si trova nella posizione di rivendicare un sostanzioso adeguamento per il suo assistito, in linea con gli standard europei per i profili del suo livello. In più è il capitano di una squadra che ama e, soprattutto, il suo contributo in termini di gol è sotto gli occhi di tutti.
Non fa una piega e, viste le “uscite” tutt’altro che rare della signora in parola, non rappresenta nemmeno una novità. Allora perché continuare a “battere cassa” se per la società discutere ora il rinnovo di Icardi non rappresenta una priorità? Probabilmente perché Icardi è davvero interessato a continuare con l’Inter, sebbene con uno stipendio da top player, anche se gioca per una squadra ancora lontana dai risultati da top club. Ma questo è un altro discorso.
Forse perché a Milano si trova bene e all’Inter si sente importante, in fondo ne è il capitano, è MI9 (Mauro Icardi 9), e altrove rischierebbe di essere considerato un MI… qualunque (cattiveria). Forse perché rinnovare ora porterebbe non solo a raddoppiare lo stipendio, ma anche ad una sostanziosa commissione in famiglia per l’opera di intermediazione sportiva. Anche perché, chissà se poi quando a luglio si ritorna agli “agenti FIFA” la Sig.ra NARA avrà ancora la facoltà di rappresentare suo marito (seconda cattiveria).
E in tutto questo qual è la posizione della società?
Perché non soddisfa le richieste del suo capitano? Probabilmente valuta seriamente la cessione di Icardi a giugno. Naturalmente senza mai dichiararlo apertamente per non “svalutare” il valore del suo giocatore e inimicarsi i tifosi. Ma il reiterare proposte (volutamente e nettamente) al di sotto delle richieste è un fatto che deve far riflettere. In fondo, se qualcuno davvero è pronto a soffiarti via Icardi pagando la clausola da 110 milioni, che senso ha pagare 6 mesi il doppio dell’ingaggio e una lauta commissione alla moglie? Mica sono spiccioli, specie sotto l’occhio vigile del FFP. E se parte sarà per sua scelta, si dirà che la società ha provato a trattenerlo ma le richieste erano inaccettabili. Che poi, rinnovare non significa trattenerlo, perché anche in caso di rinnovo, una delle richieste esplicite della sig.ra NARA è l’inserimento di una clausola. E immaginare di fissare una rescissione a cifre di molto superiori ai 110 sarebbe più vincolo che un’opportunità per la società stessa. Al massimo saranno pronti a discutere il rinnovo il 16 luglio (scadenza della clausola), premiando la fedeltà del capitano al netto dei risultati stagionali ottenuti.

Detto ciò, la “querelle” andrà avanti ancora a qualche mese, con posizioni parallele che potranno convergere (o divergere) solo nella seconda metà di luglio. Ma questo non deve spaventare i tifosi interisti, perché una buona cessione a volte vale quanto un acquisto importante, e Marotta è lì anche per questo.