I cercatori di pepite nel Vecchio West setacciavano avidamente corsi d'acqua fino alla perdita dei sensi, ma quando trovavano la fonte ricca state pur sicuri che sapevano come trarne il massimo. Avere l'oro tra le mani può essere un grosso peso da gestire in certe occasioni: bisogna stare attenti agli attacchi della cupidigia, dalla bramosia dell'avere tutto e subito... quando basterebbe trattenerlo per una stagione. Oggi la quotazione di Federico Chiesa (Federico sei dolce come un fico, più caro Amico di te non ho... come canterebbe Nicola Arigliano) è di 70 milioni di euro.

Alla fine della prossima stagione calcistica, investendo 70 milioni in ottimi giocatori, inserendoli nell'ottimo tronco già esistente e mettendo in condizione Chiesa di volare come un passero, il Dolce Federico potrebbe valere 100 o 120 milioni di euro. Risultato: plusvalenza di 30/50 milioni di euro e una squadra forte, senza dimenticare i vari Primavera in rampa di lancio. Su, Corvo, non fare il corvino: vogliamo una viola che spacchi! Abbiamo il palato educato, noi fiorentini, ed essendo abituati a mangiare bene non vogliamo privarci il gusto di continuare... Capito? Ricordate anche voi che calcio esprimeva la Viola di Montella, o la prima di Sousa? Oppure sono l'unico? Ah, dimenticavo... vi raccomando, anche stavolta fatevi prendere per la gola. Buon riposo, Presidente.