Ebbene sì, la trentatreesima giornata di Serie A cala il sipario e chiude ogni discorso sullo scudetto: il Napoli è campione d'Italia! 
Un'annata calcistica sicuramente anomala, caratterizzata da un tour de force delle squadre del nostro campionato, che mai come quest'anno giocano a ritmi serrati con una partita ogni 72 ore. Un'Europa sempre più a tinte azzurre, 4 squadre (Milan, Inter, Roma e Fiorentina) ancora in lotta per portare in alto la bandiera del tricolore italiano.

Cosa aggiungere? Sicuramente il campionato di quest'anno ha avuto un percorso a senso unico, infatti è già da tempo che il Napoli di Mister Spalletti aveva abituato tutti a vedere il tricolore cucito sul petto, sulle magliette della squadra partenopea. Una stagione in cui mai nessuno avrebbe pronosticato il Napoli campione d'Italia, visti gli importanti addii nella scorsa estate di leader come Insigne, Mertens e Koulibaly. Una rosa che si è saputa ricostruire e che forse deve quasi tutti i meriti ad una persona: Cristiano Giuntoli. Quest'ultimo ha saputo fare un lavoro eccezionale, ha collaudato una macchina indistruttibile che ha macinato punti su punti, e che si è trovata a vincere il titolo con cinque giornate di anticipo e ben 14 punti di distacco dalla seconda.
Il lavoro fatto nella finestra di calciomercato estivo dello scorso anno è stato eccellente, è stata la chiave di tutto poiché ha portato all'ombra del Vesuvio giocatori che da sconosciuti, o ritenuti profili di medio livello, hanno scritto la storia. Un mercato quello del Napoli che è stato cucito alla perfezione sul bomber nigeriano Victor Osimhen che al momento vanta 22 gol e il primo posto della classifica capocannonieri 2022/2023, Di Lorenzo, Mario Rui, Politano e altri che resteranno per sempre nella storia del club azzurro. 

Ma quali sono questi uomini che hanno completato il mosaico che oggi ha permesso alla città del sole di alzare la coppa del terzo scudetto della storia?  

Il primo su tutti non può che essere il talento georgiano Khvicha Kvaratskhelia, arrivato alla corte del tecnico toscano per 10 mln di euro, ha siglato 12 gol e un gran numero di assist.
A seguire troviamo: il difensore coreano, chiamato a sostituire la pesante perdita di Koulibaly, Kim Min-jae arrivato dal Fenerbahçe per 20mln di euro; Giovanni Simeone dal Verona con una formula del prestito oneroso (3,5 mln di euro) con diritto di riscatto fissato a 12mln di euro; il centrocampista francese Ndombele arrivato dal Tottenham con la formula del prestito oneroso da 1 mln di euro (tra parte fissa e bonus) con diritto di riscatto a 32,5 min di euro; Giacomo Raspadori arrivato dal Sassuolo con una formula di prestito con obbligo di riscatto per una cifra complessiva di 35 mln di euro ( 5 per il prestito, 25 per l'obbligo e 5 di bonus); Anguissa, centrocampista camerunese, è stato uno degli migliori riscatti del Napoli che l'aveva in prestito già dalla scorsa stagione dal Fulham per 15 mln di euro; Mathias Oliveira, difensore uruguaiano, arrivato dal Getafe per 15 mln di euro; Ostigard difensore norvegese arrivato per 5 mln di euro dal Brighton.

La via di Udine è stata quella che ha consegnato definitivamente la gloria a Mister Spalletti e ai suoi ragazzi, che con merito e professionalità agonistica hanno portato a termine la missione.
Forse lo stesso non si può dire per i tifosi, poiché, come spesso accade, ledono gravemente i capisaldi di questa disciplina sportiva
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Cosa è successo? 
Al triplice fischio della partita alla Dacia Arena si è venuta a creare una situazione di altissima tensione
: i tifosi del Napoli invadono il campo, inizialmente sembra un'azione pacifica per festeggiare insieme ai propri beniamini, ma presto si trasforma in un inferno.
Oltre ad esserci sostenitori con le maglie e sciarpe azzurre, arrivano quelli con il volto coperto e i cappucci in testa che si mettono a sfidare i supporter bianconeri. Volano calci, pugni e cinghiate contro la polizia che cercava di placare la situazione. 
Nel frattempo c'è chi arretra, altri ritornano sugli spalti per proteggersi e ulteriori agenti vengono fatti entrare dall’esterno per aiutare i colleghi. Sono momenti interminabili in cui è il panico anziché la felicità a dominare la scena.
Non succede nulla di diverso nella città di Napoli, dove risultano esserci molti feriti e un ragazzo di 26 anni ucciso a colpi di pistola, anche se quest'ultimo dramma non è ufficialmente collegato ai "festeggiamenti".