Partiamo anzitutto dalle conferme, con relative motivazioni.
DONNARUMMA: non credo ci sia tanto da spiegare, una sua eventuale cessione sarebbe un segno tangibile dell'assenza di un progetto.
DE SCIGLIO: ha delle offerte e potrebbe servire per monetizzare, ma è ancora giovane e sa giocare su entrambe le fasce; se non arriva un'offertona sacrificherei più Abate di lui.
ZAPATA: spesso protagonista di amnesie clamorose, se non gli si chiede un campionato da titolare può comunque tornare utile.
ROMAGNOLI: età giovane e investimento "pesante" nel quale il Milan non è ancora rientrato.
ANTONELLI: in fin dei conti nel suo ruolo il convento passa pochino anche a livello nazionale: cederlo con il rischio di non trovare nessuno che lo rimpiazzi non avrebbe senso.
KUCKA: è un muscolare, ha corsa, può fare comodo a patto che il resto della mediana sappia trattare la palla. Un Gattuso post-litteram fatte le dovute proporzioni.
MAURI: poco sfruttato in stagione nonostante proprio nel reparto nevralgico il Milan abbia mostrato le peggiori carenze, potendo fare il regista e la mezzala sinistra rappresenterebbe una buona alternativa in mezzo.
BERTOLACCI: vale il discorso fatto per Romagnoli con l'aggravante di aver deluso nettamente di più; un altro anno per dimostrare ciò che vale, se non dovesse capitare si potrà solo parlare di investimento sbagliato.
BONAVENTURA: probabilmente il miglior giocatore di questo Milan, da cedere solo in caso di proposta indecente.
NIANG: anche lui, da giovane con qualità, non sarebbe da cedere se non a fronte di una cospicua somma. Da rivedere sotto l'aspetto caratteriale.
Dai fine prestiti, per lasciarli in rosa, ripescherei GABRIEL (non ha senso acquistare un altro dodicesimo se già ce l'hai in casa), PALETTA e MATRI (entrambi discrete riserve per una squadra il cui primo obiettivo deve essere tornare in Europa e che ha la necessità di risparmiare non avendo particolari risorse).
CAPITOLO CESSIONI (con relative motivazioni)
DIEGO LOPEZ: ingaggio alto e resta malvolentieri; addio scontato, anche a parametro zero.
ALEX: è esperto ma non è il leader difensivo che può sistemare le cose là dietro. In più è spesso soggetto a infortuni.
MEXES: vedi Alex con l'aggravante dell'atteggiamento disciplinare in campo spesso scorretto e, soprattutto, con un contratto in scadenza che non avrebbe senso rinnovare.
ABATE: può garantire una discreta entrata se ceduto ed è sicuramente un "sacrificabile", vista l'età non più verdissima e il suo status non da top-player
CALABRIA e ELY: entrambi in prestito per maturare, in una squadra di medio-bassa classifica oppure in un'alta serie B.
MONTOLIVO: sono un suo detrattore, quindi nel voler elencare i motivi potrei essere di parte. Mi limito a dire che i fatti hanno dimostrato che non è lui l'uomo che può far fare il salto di qualità alla mediana del Milan.
POLI: doppione di Kucka, forse un po' più tecnico ma con meno impatto fisico; ragionando da tecnico confermerei lo slovacco, ma dipende molto dalle possibili offerte che può avere l'uno piuttosto che l'altro.
HONDA: la buona parte centrale di stagione può aver rivalutato il suo mercato e francamente per un trentenne dall'ingaggio alto che - al pari di tanti altri - non fa la differenza, non mi farei scappare eventuali offerte.
BOATENG: non è più un giocatore di alto livello, ennesima operazione nostalgia andata a vuoto. Dovrebbe ripartire da una dimensione meno ambiziosa per rivalutarsi.
MENEZ: se ha voglia di giocare può spaccare le partite, ma ormai ha 29 anni e a livello di testa non è ancora maturato. Anche in questo caso da salutare in presenza di un'offerta valida. Come Honda è arrivato a parametro zero, quindi ogni milione guadagnato è grasso che cola.
LUIZ ADRIANO: nel caso in cui avesse ancora mercato in Cina, l'occasione sarebbe di quelle da non perdere. In caso contrario si potrebbe confermare rinunciando a qualche bel milione nella speranza che un nuovo allenatore lo sappia incastrare nel contesto tattico opportuno.
BACCA: serve una cessione eccellente per finanziare il mercato e il colombiano da 18 gol in una squadra da metà classifica ha un'età non più verdissima; separazione dolorosa ma necessaria, anche per soddisfare le legittime ambizioni del giocatore.
BALOTELLI: non avendo fatto niente per meritare una possibile conferma, meglio rispedirlo al mittente e far sì che sia il Liverpool a sbrigarsela.
E finalmente il capitolo acquisti, dando per buono l'arrivo di circa 75 milioni dal mercato (inclusa, naturalmente, una cifra abbastanza alta in caso di riscatto di El Shaarawy da parte della Roma).
DE SANCTIS: in scadenza alla Roma, andrebbe a riempire il vuoto lasciato da Abbiati come "chioccia" per Donnarumma (e, in questo caso, anche per Gabriel). Inoltre nonostante l'età decisamente avanzata sembra ancora relativamente "in palla".
CACERES: altro affare a parametro zero, la Juve non lo conferma per problemi extracalcistici, ma il valore non si discute tanto che sul giocatore c'è la fila. Può fare l'esterno destro e il centrale, varrebbe la pena di battere la concorrenza.
N'KOULOU: se ne parla anche nelle trattative di mercato pseudo-ufficiali, tra i parametri zero è sicuramente il più invitante per età e valore assoluto. Non sarà Thuram ma con un giusto "maestro" a curare la fase difensiva può crescere come Koulibaly o Rudiger.
VANGIONI: già acquistato, si giocherà il posto con Antonelli.
STAMBOULI: affare low-cost dal PSG in cui non trova spazio, sino a qualche anno fa era titolare in un buon Tottenham e oggetto del desiderio della Fiorentina; innalzerebbe il tasso tecnico medio del centrocampo.
ANDER HERRERA: non è titolarissimo nel Manchester con Van Gaal e non è detto che lo sia con Mourinho; può venir via con una spesa non eccessiva (comunque, difficilmente inferiore ai 20-25 milioni) ed è, quantomeno, un regista di centrocampo vero, merce ormai sempre più rara.
BRUNO FERNANDES: qualche investimento bisogna farlo e quello del giovane portoghese dell'Udinese può rappresentarne uno indovinato; la sua capacità di giocare da mezzala, da trequartista e talvolta da esterno o addirittura da seconda punta ne farebbe un acquisto "alla Pereyra".
JANUZAJ: si potrebbe obiettare che nell'ultima stagione ha fatto quasi esclusivamente panchina e tribuna tra Dortmund e Manchester. Tuttavia a 21 anni, se arrivasse alle giuste condizioni, una chance potrebbe valere la pena di dargliela. Peraltro, è un mancino che gioca a destra, condizione ottima disponendo del destro Bonaventura che dà il meglio di sé giocando dalla parte opposta.
PAVOLETTI: suona come un azzardo, ma è l'ultimo centravanti vero del nostro calcio per completezza nei fondamentali; inoltre è affamato e disponendo del convincentissimo argomento Suso (che ha caratteristiche simili a quelle di Januzaj ma a Milano non si è ambientato) può essere preso per una cifra abbondantemente alla portata, sfruttando - per una volta produttivamente - gli ottimi rapporti con il Genoa.
GABBIADINI: vale la pena fare un investimento pesante su uno dei migliori attaccanti italiani che ha la sola colpa di essere la riserva del più forte attaccante non italiano del nostro campionato. Tatticamente complementare a Pavoletti, potrebbe formare con lui una coppia da urlo o sposarsi comunque alla perfezione con qualsiasi altro elemento dell'attacco ipotizzato in questa sintesi.
Manca l'allenatore: Giampaolo sarebbe senz'altro la scelta più indicata per far apprendere la fase difensiva a una squadra che ha mostrato gravi pecche in tal senso nelle ultime annate. Valuterei però anche la possibilità Pioli, che ha già gestito giocatori di buon livello e che è in grado di far bene se l'ambiente è dalla sua parte.
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Per parlare di vero e proprio ritorno al passato è decisamente presto, ma l'esperimento - sinora riuscito - di Mihajlovic alla guida del Milan potrebbe fare proseliti.
Quello che una volta era lo schema...
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