Dopo il derby-beffa di domenica scorsa Rino Gattuso è tornato in discussione.
E stavolta a metterlo in discussione sono gli stessi tifosi milanisti. L'affetto per il Gattuso giocatore, come sempre è immutato, ma molto viene rimproverato al Gattuso allenatore. In primis un approccio alla partita troppo dimesso e rinunciatario, non consono ad un derby che valeva molto di più dei tre punti numericamente in palio ed in cui sulla carta il Milan avrebbe potuto ben dire la sua. In secundis la gestione dei cambi, effettuati in ritardo e male con Cutrone confinato in fascia per la mancanza del coraggio di proporre, quantomeno in corsa un modulo a due punte, ed uno spaesato Bakayoko al posto di Kessie, magari non nella sua miglior partita ma comunque perno del nostro centrocampo.
Alcuni contestano al tecnico calabrese anche una gestione troppo "molle" di Donnarumma, ma qui il tema è particolarmente delicato e la tifoseria si divide fra chi propone qualche partita in panchina per Gigio, quantomeno a scopo di scossa, e chi ritiene che mettere in discussione così platealmente il giovane portiere italiano potrebbe essere controproducente e minarne una definitiva esplosione.

La Società ufficialmente rinnova la fiducia a Ringhio ma i soliti ben informati  parlano esonero imminente in caso di risultato non soddisfacente nel prossimo match di Europa League contro il Betis, di gravi frizioni con Leonardo e di contatti frenetici con altri allenatori.
Già altri allenatori... Il nome di Antonio Conte rimane sempre sullo sfondo, nonostante non sia da subito disponibile a causa del noto contenzioso col Chelsea, abbia costi piuttosto elevati e sia oggetto di una corte serrata da parte del Real Madrid, ma la new entry della settimana e senza dubbio Roberto Donadoni.
Per quanto non da escludere che il nome di Donadoni sia frutto di un compromesso fra le due anime del Milan, quella più "italiana ed italianofila" rappresentata da Scaroni e Maldini e quella più "internazionale" rappresentata da Leonardo e Gordon Singer, e che possa essere una soluzione ponte dall'impatto economico non elevato, a detta di chi scrive non è quello giusto.

Serve il coraggio di cambiare davvero, di dire finalmente basta ai tecnici Made in Milan Made in Italy.
Donadoni, pur apprezzato per la straordinaria qualificazione Uefa ottenuta col Livorno e per un buon Europeo con una sfortunata Italia, non si è poi confermato attestandosi come un tecnico da squadre di medio-bassa classifica, che difficilmente darebbe quel quid in più rispetto a Gattuso.

Per una vera svolta servirebbe un tecnico straniero che abbia il coraggio di portare avanti una rivoluzione.
E da una settimana è tornato libero uno dei tecnici emergenti del panorama europeo ovvero Leonardo Jardim, fresco di esonero dal Monaco. Il portoghese, allenatore dalla personalità forte e bravo a gestire gruppi giovani oltretutto non avrebbe un costo proibitivo per le casse del club.
Qualcuno potrebbe obbiettare che per tecnico straniero non è facile allenare in Italia, a maggior ragione da subentrante in corsa, ma è altrettanto vero che i risultati  positivi non sono garantiti neanche con un allenatore italiano e poi come dice il proverbio chi non risica non rosica...
Un'altra obiezione legittima potrebbe essere legata all'inizio di stagione choc del Monaco che ha portato al suo esonero, ma credo che li ormai fosse arrivato alla fine del suo ciclo ed oltretutto voci dalla Francia parlano di smobilitazione con il patron Rybolovlev che avrebbe messo in vendita la Società. 

Io spero davvero che Gordon Singer riesca a vincere le resistenze dell'anima più conservatrice e sciovinista della piazza, sia a livello di tifoseria che di figure interne alla società e ci regali, seppur fuori stagione, un bel Jardim fiorito.