Alle volte vengono fatte affermazioni che hanno dell’incredibile: Ibra a 37 anni ci serviva come il pane per la sua forza e capacità di scardinare le difese avversarie, Higuain, invece va scambiato con Morata! Il Morata di Madrid e Juve mi faceva impazzire, ma perché aveva di fianco prime punte sopraffine. Qua sarebbe isolato in area senza avere le corde per segnare 20 gol a stagione. Si diceva di Ibra, il giocherellone molto mercenario: sì, lo avrei voluto a gennaio. Ma abbiamo Higuain, un sanguigno, uno che vive per il gol e va riscattato a tutti i costi!

Non so quanto l’argentino sia attratto dalle lusinghe dello scorretto Sarri, che lo chiama sul cellulare. Ieri il nostro Gattuso, e non solo ieri, il nostro grande pubblico, gli hanno fatto capire quanto sia importante, quanto Gonzalo al centro della rinascita rossonera, che sarà graduale e dolorosa, possa rendere in termini di gol. Non ha la personalità da leader di Ibra, ma ha carattere da vendere, sputa sangue per il gol e segna il doppio.

Apro una parentesi su Cutrone, anche lui a secco da tempo immemore: non diventerà mai un fuoriclasse, non sarà mai l’erede di Inzaghi. Pur riconoscendo al nostro giovanotto un fiuto del gol importante, corre malissimo, non sa tenere la palla alta, calcia sempre senza aggiustarsi il pallone come se questo movimento facesse parte di un altro sport. Qualcuno in modo davvero ridicolo su queste pagine lo paragona allo sciagurato Egidio Calloni: un paragone esilarante. No, è un buon centravanti che mi auguro non si perda nelle secche come troppi altri (Bellotti). Ma niente di più.