La Scozia è il primo paese europeo a vietare ai minori di 12 anni di colpire sostanzialmente la palla con la testa, una cosa similare accade in America. Il motivo? Il rischio di demenza senile e di morte. Perchè dopo i 12 anni il rischio si attenua? E qui si apra una voragine che rischia di riscrivere le regole del calcio. D'altronde la salute dovrebbe venire prima di ogni cosa. I puristi del calcio bestemmieranno, verranno alzate barricate, ma se si deve scegliere tra colpi di testa e salvare la propria testa, alla fine un calcio senza colpi di testa potrebbe essere accettabile. Non sarà più calcio, si dirà. Pazienza.

E' vero che ci sono sport che espongono a certi rischi, vedi il pugilato, che andrebbe vietato per i colpi pesanti che si rischiano di subire ed i cui danni sono forse più rilevanti rispetto a quelli che si subiscono nel calcio. Una riflessione va fatta, non è che in Scozia si sono ammattiti. Hanno degli elementi, seri, per essere arrivati ad un simile provvedimento. In Italia, così come nei Paesi dove il calcio è tutto, oltre che una fonte di business fenomenale, il dibattito è pari allo zero.

I sindacati dei calciatori, le famiglie, chi vuole bene sia al calcio e tiene alla salute propria e dei propri cari non può rimanere indifferente a ciò. Nessun allarmismo, sia ben chiaro, ma le cose sono due. O in Scozia ed in America si sono ammattiti, oppure siamo ammattiti noi che stiamo ignorando un qualcosa con cui, volendo o non volendo, i conti li faremo.