"Non posso credere ai miei occhi" è forse la frase che più si addice a quanto vissuto nella serata di ieri 18 maggio. 
Un maggio che purtroppo ci sta riservando alcuni spiacevoli eventi, tra cui forse il più catastrofico, che corrisponde alla disastrosa alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna, mettendola spalle al muro.
In questo clima di totale affanno e preoccupazione brilla, con una leggera vena di speranza, il sorriso di tre nostre corazzate, che ieri sera hanno regalato una piccola gioia a tanti tifosi. Vena di speranza che corrisponde al raggiungere il traguardo finale: la vittoria di un trofeo. Parliamoci chiaro però: dal mio punto di vista è già una vittoria questa, raggiunta con sacrificio e sofferenza, unendo le forze in quelle che sono state arene temute, quasi di ferro mi verrebbe da dire dove solamente uno ne poteva uscire vincitore: la situazione richiama in maniera perfetta la figura di Russell Croce nei panni di Massimo Decimo Meridio nel celebre film Il Gladiatore: partito come semplice soldato, arrivato ad essere idolatrato come un re.  

Molte similitudini ci riportano al campo da calcio, per certi versi anche noi potremmo avere una regina sul trono europeo: una? Due? Magari tutte e 3 o forse nessuna? Però assaporate il brivido sulla pelle, quella vena di adrenalina che corre senza fermarsi nelle vene, che ci porterà ad essere uniti di fronte all'ultimo grande passo: la vittoria. La morale recita spesso "l'importante non è vincere, ma partecipare" ma siamo sicuri che arrivati a questo punto gli addendi non possano essere invertiti? Dai a chi non piacerebbe alzare il trofeo, quanto allo stesso tempo recherebbe dispiacere il fermarsi sotto al gradino più alto? Contestualizziamo il tutto nell'area geografica chiamata Italia: un ventennio d'attesa per rivederci lassù, nei ranghi più alti,  può esser stato sufficiente da aspettare? Un ventennio che ci ha contraddistinto per notevoli picchi verso il basso, tra problemi societari e campioni dal nome altisonante che quasi avevano accantonato il nostro campionato, chiuso ed impacchettato e riposto in cantina a marcire. 

Forse proprio da qui possiamo ricominciare a scrivere la nostra storia, ricucire quel filo che per anni ci ha contraddistinto nell'elitè mondiale, come dimostra classifica per titoli mondiali vinti in cui siamo secondi solo al grandioso Brasile, proprio a conferma del fatto che.... cavolo allora valiamo davvero qualcosa! E perchè allora ci siamo dovuti perdere per tutto questo tempo se poi in realtà quando scendiamo in campo siamo sempre noi, ostici e duri da battere, tignosi e coraggiosi nell'affrontare le sfide. Ecco allora ragazzi dell'Inter, Roma e Fiorentina abbiamo l'obbligo di crederci, perchè siamo li, ad un passo dal toccare la vetta: partiamo sfavoriti? Fa niente, vorrà dire che suderemo il doppio, lotteremo con più grinta, dimostreremo i nostri valori, così nel calcio ma anche come paese. Sappiamo che siamo forti, abbiamo sempre avuto la forza di rialzarci anche quando sembrava che l'avversario ci aveva messo spalle al muro, pronto a sferrare il colpo decisivo per metterci al tappeto. 

E allora è proprio adesso che bisogna dimostrarlo, con quel briciolo di presunzione in più per dire :" Si, abbiamo vinto... Ce l'abbiamo fatta!". Per ribadire al mondo intero chi siamo, cosa siamo stati in grado di fare e quante altre cose faremo, quindi trasformiamo questo sogno in una meravigliosa realtà.
Bentornato Calcio Italiano... ci sei mancato.