Il dubbio più persistente nella testa dei tifosi rossoneri è "chi è l'allenatore giusto per il Milan?" due nomi su tutti rimbalzano sulle testate giornalistiche: Ralf Rangnick e Luciano Spalletti.
Se dovessimo entrare nella testa di Ivan Gazidis ormai vero capo operativo della società, senza dubbio le preferenze sarebbero tutte per l'allenatore tedesco.
Ma il manager sudafricano non penso ignori il fatto che affidare il progetto a Rangnick sia un rischio, perchè l'attuale Head of sport and development soccer del gruppo Red Bull (in poche parole il capo dello sviluppo di tutte le squadre Red Bull) balla da almeno due anni tra fare il Direttore Sportivo e l'allenatore, sarebbe stato più logico pensare a lui come figura da DT con un giovane allenatore come Nagelsmann tanto per fare un esempio.
Per gli amanti delle cospirazioni questo potrebbe essere il primo passo per l'acquisizione del Milan da parte del gruppo RedBull, ma tornando alla realtà il gruppo Elliott resterà saldo al comando, ma per il Milan serve altro. E questo altro cosa potrebbe essere?
Molti tifosi rossoneri non apprezzeranno quello che starò per dire ma: bisogna prendere esempio dall'Inter.
Dopo la stagione 2016/17 della disastrosa gestione De Boer-Pioli (ecco De Boer ennesimo esempio di allenatore con esperienza solo in Olanda che ha fallito in Italia) con un settimo posto decide di ripartire da un allenatore che vanta grande esperienza in Italia dopo aver guidato Udinese e Roma con grandi risultati e un'esperienza all'estero alla guida delle Zenit e senza grosse spese complici le restrizioni del FPF riesce a portare i Nerazzurri in Champions League dopo 6 anni.
Spalletti al Milan troverebbe una situazione quanto più migliore rispetto a quella trovata all'Inter con un'ossatura di squadra già pronta e con un budget che dicono si stima in 75 milioni. Luciano al Milan ci andrebbe di corsa, già ad Ottobre quando si stava decidendo chi avrebbe sostituito Giampaolo il suo nome balzò in cima alla lista e solo per un mancato accordo con l'Inter per la buonuscita (rinunciateci voi a 4,5 milioni di euro) l'affare saltò ma quello con il Milan era pressoché fatto e sarà lo stesso che gli sarà proposto ovvero un biennale da 5 milioni l'anno. L'allenatore toscano imposterebbe la squadra con il suo marchio di fabbrica: il 4-2-3-1.
Sarebbe un mercato completamente diverso rispetto a quello targato Rangnick, fatto di giovani di prospettiva, con il tecnico italiano si punterà ad un mix di esperienza e prospettiva e in attesa di capire cosa succederà con Donnarumma si fanno già dei nomi e per un Kessie che va ci sarà un Bakayoko che torna e con una rinuncia ad Ibrahimovic un possibile arrivo di Milik, esempi di che tipo di giocatori punterà il Diavolo se l'allenatore di Certaldo si siederà in panchina perché il Milan non ha più bisogno di esperimenti ma deve tornare in pianta stabile nei primissimi posti in classifica e lottare per un'Europa che una volta era come una seconda casa.