Un bollettino di guerra dai numeri impietosi, quello diramato da tutti i media alle 17 di domenica, dove emergevano a fianco delle altrettanto avvilenti cifre dovute all'inarrestabile avanzamento del Covid-19 nel clima gelido e vuoto dello stadio di San Siro, al termine del match giocato e perso meritatamente per opera del Genoa, quelle concernenti il riepilogo dei risultati ottenuti dalla squadra rossonera in questa, a tutt'oggi, inguardabile stagione: 10 sconfitte su 26 gare, solo 36 punti in classifica, media punti/gara 1,38, solo 28 gol segnati, ben 34 subiti, 6a sconfitta della gestione Pioli, l'ultima posizione per raggiungere un posto in Europa dista 9 punti ed è il quinto posto della Roma, mentre il rinato Napoli è sesto con 39 punti, e mancano, ammesso che non venga sospeso od invalidato il campionato solo 12 gare, e dico solo e non tante, perchè alla luce della pessima prestazione espressa ieri contro una squadra in piena lotta per la retrocessione, potrebbe sussistere il rischio concreto che se ne perdano molte altre. 
Purtroppo l'arrivo di Ibrahimovic, per quanto di spessore, qualità ed esperienza, non basta, la squadra sta lentamente tornando nelle sabbie mobili delle asfittiche involuzioni vissute durante la gestione di Giampaolo, inoltre stanno sparendo dalla circolazione le due belle novità portate da Rebic con i suoi 6 gol e da Theo Hernandez con le sue rasoiate vincenti, anzi come difensore quale dovrebbe essere ieri si è reso colpevole dell'azione del primo gol genoano avendo  mancato la marcatura, dopo soli 7 minuti di gara, di un baldo 36nne giovanotto di nazionalità macedone, certo Goran Pandev ben noto a molte squadre, che avrebbe servito una fresca macedonia di stagione rifilandola sul secondo palo della porta difesa dal debuttante Begovic, realizzando così il suo 7mo centro stagionale.
L'opera veniva completata mezz'ora dopo quando con una azione fotocopia il centrocampista 22nne genoano Francesco Cassata, al suo secondo centro, quasi a completare questo gustoso/amaro pranzo serviva il suo personalissimo gradito dessert sempre sul secondo palo dell'indeciso, e questa volta complice,  portiere Begovic. E così ecco fatto signori, il pranzo è bello che servito!!

Onore a tutto il Genoa, squadra che ci ha creduto per tutti i 90' facendo la sua onesta partita, il demerito è tutto nostro, e non si pianti la tiritera delle beghe societarie vissute nella settimana che avrebbero avvilito squadra ed ambiente (già ammorbato dal timore sanitario più accentrato in Milano). Il Genoa sta combinato peggio di noi, c'è una contestazione in atto da parte della tifoseria contro la Società e Proprietà da diverse settimane. Dunque non nascondiamoci dietro scuse puerili o insensate dissertazioni. La partita era da vincere, nemmeno il pareggio sarebbe stato previsto, ma sono purtroppo riaffiorate quelle magagne che a corrente alternata affliggono ormai puntualmente ogni anno la nostra squadra, si cambiano allenatori, giocatori, dirigenti ma non si riesce a invertire la rotta e questi pessimi risultati ci perseguitano... come un ciclista in vista del gran premio della montagna ed in lizza per un piazzamento...si pianta... e viene a pochi metri dallo striscione superato e beffato anche dai gregari!!

Or bene, il nostro A.D. Ivan Gazidis in carica da un anno e mezzo non aveva mai varcato la soglia del centro sportivo di Milanello, ma perchè ci sarebbe voluto venire solo due giorni fa, proprio alla vigilia del delicato match contro il Genoa? Unicamente per star vicino ai ragazzi della squadra orfani della bandiera di Boban o magari per rimarcare le doti  fin qui espresse dal tenace Stefano Pioli e legittimare la sua eventuale ricandidatura incensandone pubblicamente il suo buon operato?     
La difficoltosa risposta bisognerebbe andarla a cercare entrando nei pensieri del nostro A.D. e dell'assenziente proprietario Mr. Elliott, e non potremmo in questo momento, certamente ingarbugliato e particolare, riuscire a stanarne qualche pallido indizio, forse ci vorrebbe la ricomparsa del mitico Tenente Colombo che, per prima cosa sfodererebbe il suo taccuino dove avrebbe annotato i sospettabili mandanti della disfatta di Zvonimir Boban, e a latere indagherebbe tra mille crucci ed indizi vari sulle future sorti  cui andrebbe incontro la squadra rossonera. Ma se si desiderasse partecipare ed essere vicini con la propria presenza, a rappresentare un supporto psichico in un così delicato momento, sorge spontanea una domanda: perchè il sopravvissuto duo dirigenziale Maldini-Massara non era ieri tra i 500 spettatori autorizzati ad entrare negli spalti del Meazza? La risposta è legata ad un certificato sanitario che il medico di Casa Milan avrebbe vergato indirizzandolo ai nostri dirigenti, il quale suggeriva, augurando loro lunga vita (al Milan e non solo) e pertanto, dato l'espandersi del virus, sconsigliava la frequentazione di ambienti affollati (!?!).

Oppure abbiamo semplicemente assistito ad un copione già architettato e scritto... ma occhio... vedo ricomparire l'impermeabile del Tenente Colombo....." eh!! ..mi scusi Sig. Ivan - con la mano destra con le dita unite sopra le rughe della fronte aggrottata -.... mi permette... cosa c'è scritto sulla prima pagina del copione:  "Lettera di licenziamento Stefano Pioli". Ah, dunque sarebbe stata solo una sceneggiata quello dell'altro ieri a Milanello!!... complimenti .. Lei ha ben appreso l'arte teatrale italiana!.. e non venga a dirmi che il suo alibi è stato quello di aver osannato le doti ed il lavoro del Sig. Pioli davanti a tutti, non è un alibi che terrebbe Sig. Ivan. Le consiglio di affidarsi ad un buon avvocato a meno che....- a meno che?! - ....a meno che non riesca in queste restanti 12 gare, sempre che non venga arrestato il campionato, a portare il Milan in Europa! Chiaro?!?  Confusamente Mr. Ivan ripone il suo smartphone abbattendo l'appena iniziata telefonata a Ralf e allora proprio in quell'istante, vistosi smascherato, il nostro A.D. in preda al panico chiede di assentarsi un attimo per raggiungere il bagno.
Il nostro Tenente Colombo con un dispositivo scanner in una delle sue tasche riesce ad intercettare il nuovo colloquio tra Ivan, in bagno, e Ralf futuro candidato e caldeggiato alla panchina rossonera che si scambiano poche parole in inglese:  "Ralf qui qualcuno ha riesumato il Tenente Colombo che ha scoperto quasi tutto, ha capito che era tutta una scena organizzata prima... e quel qualcuno gli avrebbe concesso il mandato di esperire tutte le indagini che portino a far chiarezza sul caos che sta regnando nel Milan!... Ralf... mi senti?!...cosa facciamo??......Ivan non se ne fa più niente, mi sono impaurito ancor prima di cominciare... ciao!!... ma no... Ralf non mi lasciare così...ora sono nella m***a più nera!!!.....l'hai voluto tu!! Ciao".

Vorrei tanto smentirmi, io personalmente non ho nulla contro Mr. Ivan, sia esso il Terribile o il "deus ex machina", come non ho nulla contro Pioli, nè contro Ibrahimovic, a me sta bene tutto, ormai da vecchio milanista quale sono ho fatto il callo a tutto, al 5 a 0 di Bergamo, alla rimonta e sconfitta nel derby, al gol rimediato sul colpo di testa di Brignoli, l'allora portiere del Benevento che assieme a Rampulla e Taibi vantano il prestigioso primato di essere gli unici difensori di porta ad aver segnato in serie A, solo per citare qualche recente nostra disavventura ma sinceramente... continuare in questo ridicolo modo dico che non è più concesso a chicchessia farlo... non sta esistendo più nulla che in questo momento nel Milan somigli al Milan! Se il nostro futuro dovesse proseguire in questa maniera ci troveremmo di fronte ad una vera e propria tortura di Sisifo!   Mi vien voglia di proferire un'assurdità, e dunque la oso: ora, così come siamo messi, saremmo più competitivi in serie cadetta che non in serie A!   E qui avrei voluto chiudere il mio articolo, ma so bene che mi tirerei dietro tanti, troppi pollici versi e allora provo a chiuderlo in un altro modo con la speranza di ottenere per lo meno una tirata sufficienza.

Se la debacle della partita casalinga contro il Genoa fosse figlia delle nostre vicissitudini dirigenziali vissute nella scorsa settimana, avremmo una pur timida scusante da avallare nel merito, ma se si dovesse proseguire con quel passo temo che vedremo a breve sulla panchina rossonera l'ennesimo traghettatore, ancora una volta toccherebbe a un nostro ex giocatore, magari sarebbe il turno di Federico Giunti attuale allenatore della squadra Primavera.  Ma verrebbe chiamato alla guida (risulterebbe più appropriata la locuzione: al nostro capezzale) soltanto per reincollare i cocci con un po' di Attack e mostrare al mondo del calcio che quel bel soprammobile RossoNero è ancora lì, in bella vista... ma è soltato rappezzato... i lavori di restauro sono in corso da quasi due lustri...e al primo colpo di vento verrebbe certamente spazzato via!

         Temo che non ci sia soluzione... almeno fino alla morte di Sisifo!


Un abbraccio

Massimo 48