Il ghigno di Spalletti davanti alle telecamere nel post partita di Verona – con annessa battuta sulla “presunta” fortuna che accompagna i nerazzurri in questo primo scorcio di campionato – è un messaggio a tutto il campionato (gufi compresi).
E' ancora presto per le rivincite, ma si goda il meritato momento. D'accordo con Sarri quando dice che le grandi (prima o poi) faranno dei passaggi a vuoto. Tuttavia, chi tra le prime cinque (ci metto anche le romane) manterrà questo ritmo potrà staccarsi quel che basta per andare in fuga.
E quest'anno la vedo dura recuperare i punti lasciati per strada. E la distanza tra un quarto e quinto posto è la misura tra il successo e il fallimento (Lazio esclusa).

Il campionato è diviso in tre tronchi.
Il primo gruppo è composto da squadre che, pur partendo con obiettivi diversi, vanno forte e sono determinate a non mollare un centimetro, fino all’ultimo. Molti si chiedono quali tra queste squadre riuscirà a mantenere un ritmo da centometristi in un campionato lungo come una maratona. Potrà essere determinante avere una panchina lunga (e di qualità), la possibilità di preparare una partita a settimana o lavorare con un gruppo ristretto di giocatori efficace e collaudato? Sono tutti fattori da tenere in considerazione ma credo che nessuno di questi sarà necessariamente determinate. Ci sono pro e contro in tutte le circostanze. Preparare una partita a settimana è sicuramente agevole, ma il percorso di crescita di un gruppo non può prescindere dall’esperienza europea. Avere la panchina lunga (con alternative di lusso) aiuta molto, ma ti costringe ad un turnover anche quando, probabilmente, non ce ne sarebbe bisogno (a scapito degli “automatismi” di squadra, difensivi e di manovra). Infondo, non ricordo tutto questo grande turnover nelle imprese del passato, triplete compreso. Puntare su un gruppo collaudato e ben affiatato, arricchito da pochi e mirati innesti, benché limitato nell’ampiezza della rosa, è sicuramente un vantaggio, a patto che la salute accompagni gli uomini chiave nel corso dell’intera stagione.

Il secondo gruppo, invece, è formato da chi sogna di staccare gli ultimi biglietti per l’Europa (e fra questi, suo malgrado, c’è anche il Milan) e chi punta ad una salvezza tranquilla. Al netto delle squadre che in primavera si giocheranno piazzamenti utili per l’Europa League, questo gruppo potrebbe fare da ago della bilancia per le sorti del campionato. Al riparo dalla lotta per non retrocedere e lontane dall’Europa, scenderanno in campo per giocarsela con chiunque, senza timori di sorta (e con la possibilità di ribaltare pronostici apparentemente scontati).

L’ultimo gruppo lotta per la salvezza. Escluso un Benevento in caduta libera, ci sono ben sei squadre in tre punti, con due posti per l’inferno ancora disponibili. Auspicando che la lotta resti aperta a lungo (e che possa rientrare lo stesso Benevento), anche la sfida per non retrocedere appare quanto mai interessante.

Questa la fotografia di un campionato che (finalmente) appare incerto e avvincente, seppur spaccato in tre tronconi, ma con le premesse per essere godibile fino all’ultimo.