Il calcio unisce, la monotonia separa. In questi giorni il dibattito sportivo è entrato nel vivo come non mai. Tra le mille proposte per ritornare alla normalità sono piombati in mezzo anche coloro i quali vorrebbero attuare una sospensione totale delle attività agonistiche, per poi ripartire chissà quando, magari nella prossima stagione. Polemiche su polemiche, date su date, ma soprattutto divergenze continue che rischiano di compromettere i piani. Persino i tifosi sul web sono divisi in fazioni, come del resto accade in Lega: da una parte i seguaci di Cellino, dall'altra quelli di Lotito, che anche in giornata ha ribadito la ferrea volontà di riprendere gli allenamenti. La verità però è una sola: il calcio manca, eccome se manca.
Seguire una partita, in tv o al bar con gli amici, suscita sempre una serie di emozioni indescrivibili: messaggi nei vari social, sfottò o semplici considerazioni su quanto visto in campo. Senza tutto questo è normale che c'è qualcosa che non quadra anche se, tesi essenziale, fermarsi era un obbligo perchè la salute viene prima di tutto. Se da una parte questa quarantena ci ha aiutato ad apprezzare anche i piccoli gesti umili della vita quotidiana, dall'altra però ci ha fatto capire come l'umanità sia avvolta da una monotonia che mira ad attuare una vera e propria "fuga di cervelli".

Tra le mode del momento, fatta eccezione per le dirette Instagram dei personaggi famosi, si piazza la piattaforma Netflix con le sue serie infinite, seguita dai video su Youtube e dalla PlayStation; un flusso continuo di visioni e di streaming che a lungo andare rischia però di compromettere il dialogo tra le persone. Rischia, perchè se la tecnologia aiuta a migliorare e a passare meglio il tempo, stare pomeriggi sul divano a divorare serie televisive compromette una perdita di relazioni sociali che anche in un periodo del genere dovrebbero comunque essere mantenute, seppur a distanza.
Non appena scoppiò questo disastro, dicevamo tutti che l'unione era alla base per ripartire e che la vera vita si racchiude nelle piccole cose: tra queste, però, figurano anche le telefonate o, semplicemente, le videochiamate. La sensazione è che tralasciando i notiziari e il bollettino medico delle 18 sia più importante la solitudine e l'uso spropositato del monitor. Un vero e proprio peccato, anche perchè nella mia comune esperienza di utente ma anche di persona, mi sono reso conto che ognuno bada ai propri interessi, preferendo una fiction da guardare per un pomeriggio intero piuttosto che una semplice conversazione orale allo smartphone. 

Ecco che allora, per tornare alle origini, quando tutto questo sarà finito capiremo ancora di più il valore di un abbraccio o di una partita vista insieme ad un amico. Notizia di oggi è che la Bundesliga con molte probabilità sarà il primo campionato che ripartirà nel mese di maggio, e la speranza è che tutto possa migliorare, ma anche che la palla ricominci a rotolare per incrementare il dialogo e la passione dei tifosi. Perchè il calcio è questo, mentre la monotonia e l'eccessivo sfruttamento tecnologico sono un isolamento che non ha confini.