In Germania, praticamente tutte le tifoserie delle squadre calcistiche più importanti hanno espresso contrarietà ai mondiali in Qatar, chiedendone senza se e ma il boicottaggio. Striscioni, cori, manifesti, con i quali si denunciano i 15 mila morti per la costruzione degli stadi, le condizioni di schiavismo e il razzismo verso le persone LGBTQ. Parliamo di persone, diamine, non di cose!
Qualche iniziativa di protesta la si inizia a registrare anche in Italia, e per fortuna, questa volta ci risparmiamo una partecipazione a dei Mondiali dove è bene non esserci! C'è chi se ne frega, chi addirittura sostiene che il Qatar ha migliorato la situazione dei diritti dei lavoratori. Bisognerebbe andare a chiederlo alle famiglie di chi ha perso la vita per costruire uno stadio per giocare delle benedette partite di pallone che dureranno poi quanto dureranno.

Con il Mondiali in Qatar il calcio ha raggiunto probabilmente l'apice della sua crudeltà. Sarà difficile non vedere le partite giocate, la tentazione avrà la meglio, ma lasciare che le partite giocate in quel contesto abbiano il sopravvento con la normalizzazione di una situazione squallida, sarebbe un qualcosa di assurdo.
L'ambasciatore di questi mondiali ha detto che La cosa più importante è che tutti accettino le nostre regole. L'omosessualità è haram (proibita, in arabo). È proibita perché è un problema mentale. E qui c'è tutto, un tutto che rende inaccettabile questo schifezza di Mondiali in quel Paese, da mandare letteralmente a quel paese e dare un calcio definitivo a tutto ciò.
Non è qui in discussione la questione sportiva, ma come si possono accettare le loro regole? Come può una squadra come l'Inghilterra che in Premier promuove ogni volta iniziative contro il razzismo e contro le violenze e le discriminazioni che interessano le persone Lgbtq? Il capitano dell'Inghilterra non sarà libero di indossare la fascia arcobaleno perchè ha quei colori? Quel simbolo in Qatar è vietato e chi lo promuove rischia anni di galera. Forse chiuderanno qualche occhio per i giocatori "coraggiosi", ma non per i tifosi! Non per le persone comuni. In galera loro ci finiranno, eccome!
Per i lavoratori morti, per il razzismo, tutto ciò è inaccettabile. Indietro non si può tornare, non si può non partecipare, forse.
Certo che se qualche squadra decidesse di rinunciare ai Mondiali in Qatar per tutto ciò che rappresentano, sarebbe un qualcosa di clamoroso, di enorme, un segnale potente dato ad un sistema, FIFA in testa, che accettano situazioni nel 2022 non più tollerabili.
La situazione è difficile, la situazione è complicata, ma dei passi andranno fatti, dei segnali si dovranno dare. Non risposte di stile con cui lavarsi la coscienza per poi fare finta di nulla! Se poi vogliamo accettare che sia normale lo schiavismo, che sia normale far crepare 15 mila persone per costruire dei fottutissimi stadi, che sia normale considerare l'omosessualità come una malattia mentale, significa che questi Mondiali in Qatar ce li meritiamo appieno.

E poi tutti a sciacquarsi la bocca con diritti, civiltà, antirzazzismo, fiumi di parole inutili. Bisognerebbe mettersi nei panni di chi le subisce queste discriminazioni per capire la gravità della situazione, mettersi nei panni dei famigliari dei lavoratori, andati lì a cercare di guadagnare quattro danari per sfamare la propria famiglia, mettersi nei panni di chi vive in situazioni di povertà, di sfruttamento ed è stato usato dal sistema per consentire a vip miliardari di dare un calcio al pallone.
No, amici miei, il calcio è tutt'altra cosa e questi Mondiale ne sono l'antitesi!