Giunti quasi al termine della stagione calcistica si è soliti fare i consuntivi ed affibbiare agli stessi valutazioni che molto spesso peccano di obiettività perchè li si fa sulla squadra di cui si è tifosi (che si cerca sempre di salvare) o su quella rivale (che si cerca sempre di affossare). Propongo un criterio che, prese a raffronto le due ultime stagioni di una squadra per apprezzarne crescita / flessione, esamini le competizioni cui ha partecipato attribuendo loro un voto che tenga conto delle aspettative a inizio stagione nel confronto con quelle della principale squadra rivale.

In parole povere, vorrei capire se da milanista quest'anno il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto
Il confronto, penso lo condividiate, va fatto tra Milan ed Inter considerando, per motivi diversi, altri competitor sono stati fuori portata (Napoli) o fuori gioco (Juventus) per entrambi.
Nel caso del Milan ho paragonato la stagione 2021/2022 (scudettata) con quella in corso, mettendo a confronto i risultati dei rossoneri con quelli dei rivali nerazzurri. Alla vittoria in Coppa / Supercoppa è stato attribuito un valore di 7 punti scalando di 1 a seconda del livello raggiunto nella competizione (Per la Supercoppa alla squadra perdente è stato attribuito un punteggio di 3 perchè raggiungere la finale di per sè non consegue alcun percorso).

Per Campionato e Champions League ho invece considerato un valore di 10 punti alla vittoria scalando di 1 punto a seconda del livello raggiunto nella competizione. Il voto minimo considerato è 5 che corrisponde ad un piazzamento "europeo" in campionato ed al terzo posto in un girone eliminatorio Champions (che vale l'accesso all'Europa League). 
Il consuntivo è stato fatto sulla media aritmetica dei punteggi conseguiti.
Il Milan nel 2021/2022 raggiunge il punteggio di 6,6
(20/3) conseguente un 10 per la vittoria in campionato, un 4 per l'eliminazione ai gironi di Champions (il voto minimo 5 è riconosciuto solo in caso di terzo posto) e un 5 in Coppa Italia (dove fu eliminato in semifinale dall'Inter). I nerazzurri nella stessa stagione raggiungono un punteggio pari a 7,25 (29/4) frutto dei 9 punti per il secondo posto in campionato, dei 14 conseguenti le due vittorie in Coppa Italia e Supercoppa, entrambe a spese della Juventus, ed ai 6 punti per aver centrato la qualificazione agli ottavi in Champions (dove fu eliminata dal Liverpool).
Quest'anno, considerando le posizioni attuali, il Milan è al di sotto della sufficienza quotando 5,25 (21/4) frutto del quinto posto in campionato (6 punti) e delle eliminazioni in Coppa Italia (3 punti agli ottavi) Supercoppa (3 punti in finale) e Champions League (9 punti in semifinale). L'Inter raggiunge già ora un punteggio di 7,50 (30/4) conseguente il terzo posto in campionato (8 punti) la vittoria in Supercoppa (7 punti) e le raggiunte finali di Coppa Italia (6 punti) e Champions (9 punti). 

La prima considerazione è che, se in entrambe le stagioni Milan ed Inter si sono confrontate, sono i nerazzurri ad avere la meglio per il miglior andamento nelle competizioni cui hanno partecipato. Nel faccia a faccia negli ultimi due anni l'Inter ha avuto la meglio 3 volte su 4 (anche se quando ha perso, il Milan ha vinto il titolo più ambito). I rossoneri da parte loro passano dall'ampia sufficienza dello scorso anno (frutto dell'esaltante vittoria in campionato) ad una netta insufficienza quest'anno.
Vale appena il caso di rilevare che l'Inter ha la teorica possibilità quest'anno di raggiungere un roboante 8 in pagella (32/4) vincendo entrambe le finali che le rimangono, mentre la stagione del Milan sarebbe sufficiente (24/4) solo se arrivasse secondo in campionato, contando sulle disgrazie altrui (Juve) e su una clamorosa rimonta. 

Spostando il "giochino" all'inevitabile ricaduta sugli allenatori, secondo me non si può parlare di esonero per un allenatore la cui squadra raggiunga la sufficienza in quanto un esonero "costa" alla società (che, in genere deve continuare a retribuire anche l'esonerato). Quindi Inzaghi è ampiamente al sicuro (ma nessuno ne dubitava già prima dell'Euroderby vinto) e Pioli a rischio. Chiaro che sulla (eventuale) uscita di Pioli (che non auspicono) incidono anche altri fattori (per esempio qualità / quantità del mercato in entrata) da valutare nello specifico. 

Se condividete quanto ho scritto sinora, permettetemi un'ultima considerazione.
Se applicassimo un criterio simile anche alla valutazione di un calciatore ancorando alle sue prestazioni (le stesse utilizzate al "fantacalcio") ed all'utilizzo che ne viene fatto dal tecnico la sua valutazione "a bilancio"? 
Pur se con (molti) aggiustamenti penso sia un criterio migliore che quello di basarsi su valutazioni soggettive. Se non altro eviterebbe di intasare le aule di giustizia (civile e sportiva) e sgonfierebbe molte polemiche.