Il 17.1.1929 il disegnatore americano Elzie Crisler Segar pubblicò il suo primo fumetto che diede immediatamente vita ad una serie di cartoni animati legati alle storie di uno scorbutico e divertente marinaio che battezzò con il nome di PopEye. In breve tempo il personaggio divenne uno dei fumetti più celebri di tutti i tempi, un mito soprattutto per i più piccoli. Al fumettista Elzie venne l'ispirazione creativa di questo personaggio quando, pronto a salpare per un viaggio di lavoro verso l'Africa, tra i passeggeri imbarcati in quel piroscafo che lo avrebbe condotto alla meta, ebbe modo di conoscere il suo comandante, un tipo alto, smilzo, guercio da un occhio, dal carattere spigoloso e facilmente irascibile, fu tale la sua influenza che nel disegnare il personaggio a sua somiglianza ne volle associare anche il suo nome: PopEye. Poi per dare più forza a questo nuovo personaggio s'inventò la mitica scatola di spinaci, pronta ad essere ingurgitata quando necessitava risolvere le immancabili storie di zuffe, che vedevano sempre il marinaio Braccio di Ferro uscirne Supervincente.

Il 12.1.2020 a novantuno anni di distanza dalla creazione di PopEye, scendeva in campo al Sardegna Arena il nostro Zlatan Ibrahimovic  (i cui lineamenti somigliano vagamente a Braccio di Ferro) per la sua seconda apparizione in campionato dopo i 35' giocati a San Siro contro la Sampdoria. Giocherà in questa gara per 96' di fila illuminando fino al minuto 64' spesso il gioco dei rossoneri, quasi per magia tornato ad esprimersi su valori molto più consoni al nostro stemma, come da troppo tempo non eravamo più abituati a vedere (a dire il vero anche frutto del cambio di modulo voluto dal nuovo duo-trainer Pioli-Ibra, il 4 4 2, con le 2 punte Ibra e Leao, il nuovo Nocerino II).   
Ma al minuto 65' Zlatan nelle vesti di PopEye ingurgitava un barattolo intero di spinaci, estratto un attimo prima da sotto la maglietta, mentre Theo Hernandez gli passava con un diagonale rasoterra il pallone in piena area e lui fulmineamente scaricava con il piede sinistro un tiro di rara potenza e precisione, freddando così il suo conterraneo Olsen, al quale dopo l'esultanza avrebbe confidato nella loro lingua il segreto della sua longevità a suon di gol: gli "spinaci"! 
E dunque ci volevano gli spinaci per rivedere una bella partita del Milan e rigalleggiare in classifica!? 
Alla fine degli anni '20, il periodo della creazione di PopEye, si vociferava che gli spinaci contenessero un'alto contenuto di ferro e la diceria (in realtà solo in parte vera) venne sfruttata dal suo creatore per attribuire a Braccio di Ferro una forza sovrumana e fu anche un'azione promozionale per tutti i coltivatori americani nel produrre spinaci ed invogliare tutti i bambini notoriamente restii a mangiarne. 

Oggi il sottoscritto suggerirebbe a Gazidis di vendere magliette e sciarpe con la scritta: "IBRA & POPEYE are back!". E non a caso in quel periodo il personaggio di PopEye fece la fortuna dei coltivatori di spinaci, nella località texana di Crystal City fu eretta una statua in suo onore. Se il campionato proseguisse con le illuminazioni ed i gol di Ibra, temo che quei coltivatori di novant'anni fa verrebbero emulati da migliaia di tifosi rossoneri pronti ad erigere nella rotatoria di Via Aldo Rossi, di fronte a Casa Milan, una statua in suo onore, magari diversa da quella dei tifosi che a Malmoe, per rabbia, orfani del proprio idolo, hanno abbattuto e per renderla più originale ci vedrei benissimo scolpita al suo fianco la statua di Braccio di Ferro, mentre apre con il braccio destro, tatuato con un'ancora, una scatola di spinaci ed Ibra, raffigurato mentre calcia con il suo piede sinistro ed il suo braccio destro, tatuato pure il suo, proteso in alto in segno di perenne vittoria. Che spettacolo!... Che luce sarebbe per i nostri occhi grigi e ormai intristiti!!

Dunque se pur metaforicamente parlando, gli spinaci fossero la momentanea panacea dei fastidi del Milan, beh, potrei affermare che se avessimo superato i precedenti fastidi con questa semplice soluzione biologica, potremmo forse ritornare, partendo da quei fastidi ai gloriosi fasti di un tempo, quando il Milan era il Milan, e scusate se non mi vengono altre definizioni.
Comunque senza promettere voli pindarici, rimaniamo con i piedi per terra, ma ora una cosa è certa, abbiamo ritoccato la terra, risentiamo la forza di gravità, prima siamo stati troppo tempo sotto il suolo, senza luce e senza idee, ora grazie al gigante Ibra la musica sta cambiando.                                 

Cara Juventus, cara Inter, vero, abbiamo un ritardo mostruoso, ma desideriamo tornare prepotentemente a recitare la nostra parte sul vero palcoscenico, essendo ormai stufi, esausti di recitarla dietro le quinte. 
Questo campionato, ormai per l'ennesima volta è per noi praticamente andato, rimarrà solo una vostra questione tipo pari o dispari, anche se io personalmente confido nel rivedere dal lontano '62 uno spareggio per l'assegnazione dello scudetto, ma al prossimo campionato ci saremo anche noi del Milan, con Ibrahimovic... ma anche con gli spinaci di PopEye... e vedremo chi sarà il più forte!!

 

Da un certo punto in avanti non c'è più modo di tornare indietro.
E' quello il punto al quale si deve arrivare.           
(Franz Kafka )

 

Un abbraccio.
Massimo 48